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Alonso, rimonta da leggenda A Valencia capolavoro mondiale

LO spagnolo parte undicesimo e vince grazie anche a un po' di fortuna. Di nuovo leader. Podio "ferrarista": secondo Raikkonen, terzo Schumi

Alonso, rimonta da leggenda A Valencia capolavoro mondiale

Una furia rossa vince la corrida. Fernando Alonso realizza il capolavoro perfetto. Spettacolo a casa sua, a Valencia. Una rimonta travolgente sulle ali della folla. Un tripudio. Per onestà, baciato dai guai altrui. Ma quella fortuna la Ferrari se l’è andata a cercare e se l’è meritata. Perché l’asturiano ha messo in pista tutta la rabbia per la grande delusione del sabato. L’effetto è stato devastante, per gli altri. Perché la macchina c’è, è buona, e continua a crescere. E infine il muretto è stato perfetto per strategia e lettura della gara.

Così spiegata l’irresistibile risalita dall’undicesimo posto in griglia al gradino più alto del podio. Alonso è già ottavo alla prima curva. Nei giri a cavallo del primo pit stop si sbarazza di Hulkenberg, Maldonado, Webber, Senna e Schumacher. Sente l’odore del sangue, dell’impresa. E allora salta Di Resta e mette nel mirino Hamilton e Grosjean. È quarto, già così sarebbe contento. Ma la fortuna va oltre. Non una, non due, ma ben tre volte. Primo: quando al secondo pit va in scena il solito grottesco pasticcio del box McLaren, Hamilton sconsolato via radio: «Dopo quello che avete combinato dove sono finito?». Secondo: quando entra la safety car (botto Vergne-Karthikeyan) Fernando si ritrova Vettel a tiro. Solo Grosjean in mezzo: nessun problema perché alla ripartenza salta il francese della Lotus con un sorpasso da cineteca, il decimo e ultimo.

A quel punto si può provare a vincere, ci pensano le disgrazie altrui. Vettel rompe il motore: rumore sinistro amplificato dal boato delle tribune. Alonso primo. Inizia la passerella anche perché alla Lotus di Grosjean si spegne la luce. Poi Raikkonen salta Hamilton (gomme ko). La gioia è completa quando Maldonado fa fuori Lewis perché sul podio alla festa in casa di Alonso si ritrovano Raikkonen e Schumi, due che con la Rossa sono andati più volte alle nozze mondiali. Finisce con l’Hamilton rabbioso che lancia il volante, il Vettel furioso che lancia i guanti. A secco nel giorno in cui Alonso doveva salvare il salvabile e invece fa bottino pieno. Il primo a fare il bis. Addirittura ora c’è Webber alle sue spalle in classifica. Minifuga.

Ma niente illusioni.

Perché se Montezemolo ha detto che la pole del sabato era bugiarda, questa gara non rende merito a Vettel: a lungo imprendibile con la straordinaria Red Bull (versione «d») fermata solo da uno dei suoi rari guasti. Che ne mina comunque le certezze in materia di affidabilità. Quella che vanta la Ferrari con Alonso sempre a punti, l’unico dei pretendenti. E nel Mondiale dell’equilibrio può essere decisivo non andare mai fuorigiri.

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