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Il Dottor Rossi in crisi riparte da dove iniziò una festa lunga 23 anni

A Brno il Motomondiale riaccende i motori. Lì Valentino Rossi vinse il primo Gp e il primo titolo

Il Dottor Rossi in crisi riparte da dove iniziò una festa lunga 23 anni

«Facile essere Valentino Rossi» penserete voi. Leggenda vivente dello sport a cui ancora prende parte, al fianco di atleti più giovani che lo reputano un maestro. Ma proprio per questo di facile non c'è nulla.

Essere il passato e il presente del motociclismo, di cui ha scritto pagine indelebili di storia, carica di responsabilità e pressione ogni singolo centimetro di asfalto da percorrere. Come se ogni millimetro di pneumatico sia da rendere leggendario, come se ogni litro di benzina debba essere all'altezza di quelli fatti fuori nei 22 anni precedenti.

Un livello alto, anzi altissimo. Questo si aspetta ogni spettatore di ogni GP della Yamaha col numero 46. Quello che per molti non ha avuto nei primi 9 GP del 2019.

L'ottimo avvio di campionato (5° in Qatar, poi due volte 2° tra Argentina e Texas) aveva illuso chi non ha mai smesso di sognare il 10° titolo iridato di Vale. Poi però, in fotocopia con gli anni precedenti, ci sono stati i primi passi falsi. Problemi con la moto, col team, qualche errore di troppo tra qualifiche e gara.

Per il Dottore, scivolato al sesto posto nella classifica iridata (a 105 punti da Marquez) la cura migliore può essere il vento dei ricordi. Da domani, il Motomondiale, dopo quasi un mese di stop, riparte da Brno. Il circuito ceco racchiude alcuni dei frame più felici della storia infinita di Rossi sopra una moto. Qui, infatti, nel 1996 Valentino ottenne il primo successo in carriera. Nell'allora 125, in un altro millennio, quando era un ragazzino di 17 anni che aspirava al successo e al diventare uomo. Traguardi che tagliò appena un anno dopo, sempre a Brno, quando un terzo posto lo portò a vincere il primo dei suoi 9 mondiali, aprendo un'era che non siamo ancora pronti a definire chiusa.

Un ventennio dopo, Rossi deve preparare uno dei weekend più complicati della propria storia recente. Reduce da due «0» tra Montmelò ed Assen e dall'ottavo posto al Sachsenring, il Dottore sa che in Yamaha «abbiamo bisogno di un buon risultato, quindi faremo del nostro meglio». E intanto, a Brno potrebbero esserci novità. «La seconda metà del motomondiale» dice «è molto importante, dobbiamo cercare di crescere e prepararci al 2020, a cominciare dai test in Repubblica Ceca».

Uno sguardo ben puntato al futuro, dunque, alla faccia di chi pensava fosse l'ultimo giro di valzer. Lo conferma anche Lin Jarvis, manager director della Yamaha, secondo cui «Valentino non ha alcuna intenzione di ritirarsi». Intervista di alcuni giorni fa, in cui ammise anche che «se le nostre moto fossero state migliori, Valentino quest'anno avrebbe vinto delle gare», e in cui disse cose, sul futuro della Yamaha anche senza Vale, che forse avrebbe fatto meglio a tenere custodite nell'animo.

Mea culpa da una parte e dall'altra, il modo migliore per ripartire dopo la sosta. E Brno è il posto ideale dove ritrovare la magia.

Tv: sabato pole MotoGp ore 14 dir Sky (diff Tv8 alle 17), domenica Gp alle 14 (diff. 17)

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