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Red Bull, gara no. Ma la Ferrari non ne approfitta

McLaren più performanti delle Rosse. Aiutato dalla safety car, Norris vince il primo Gp. Leclerc 3°. Sainz 4°

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C'è qualcosa di nuovo nel cielo della Formula 1. È la McLaren color papaya di Lando Norris che al 110° gran premio della sua vita vince per la prima volta. Dopo il primo giro era sesto, intruppato dietro ad un gruppone dove a fare i numeri era il suo compagno di squadra Piastri. Quando al 28° giro però, Magnussen e Sargeant hanno fatto crash costringendo il direttore di corsa a mandare in pista la Safety Car, il suo mondo è cambiato. Era l'unico a non aver ancora cambiato le gomme. Ne ha approfittato risparmiando un sacco di tempo e alla ripartenza è volato via mentre dietro a lui Max si lamentava via radio dicendo «Questa macchina è un disastro». Non era un disastro. Ma per la seconda volta in sei gran premi non era imbattibile e ne ha approfittato la McLaren di Andrea Stella che non vinceva dal gran premio d'Italia del 2021. Una vita fa, pensate che aveva vinto Ricciardo. La McLaren che portava qui un corposo pacchetto di aggiornamenti (solo per Norris) ha dimostrato di essere quasi irresistibile sulle gomme medie, ma anche con le Pirelli dure è riuscita ad allungare su Max che le aveva montate 6 giri prima. Norris avrebbe vinto anche senza Safety Car? Difficile. Ma la sua McLaren era davvero in palla.

La Ferrari ha perso un'occasione. Senza dubbio. Leclerc finisce sul podio, Sainz subito dietro, ma non hanno fatto la gara che sognavano. È vero che la Ferrari è l'unica a non aver ancora portato degli aggiornamenti, ha un grande (si spera) margine di miglioramento, ma aveva altri sogni. Li aveva avuti al via Sainz, il migliore allo spegnersi dei semafori, ma il suo scatto era stato vanificato da Sergio Perez. Il messicano aveva rischiato di far saltare il banco con una partenza suicida, quando si è infilato tra le due Ferrari e ha sfiorato il big bang con Max Verstappen. Una follia che è costata cara a Sainz, partito meglio di tutti e ritrovatosi al quarto posto. Senza Perez, Sainz sarebbe stato secondo. E la musica sarebbe stata diversa.

Ma non è con i se e i ma che si vincono i gran premi.

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