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Sulle tracce degli eroi di Berlino 2006

In campo ne resta uno: Buffon. La maggior parte in panchina. Ma ad allenare

Sulle tracce degli eroi di Berlino 2006

L'ultimo decennio è stato tra i più amari nella storia della Nazionale. Due eliminazioni ai gironi e una mancata qualificazione il bilancio nei tre Mondiali degli anni '10. E ad aumentare la nostalgia, come se non bastasse, ci sono i ritiri dei protagonisti dell'ultimo successo di Germania 2006. A quasi 14 anni di distanza dalla serata di Berlino, solo uno gioca ancora: Gianluigi Buffon, che agganciato Maldini a 647 presenze in Serie A, insegue ora altri record.

L'ultimo ad aver appeso le scarpe al chiodo è Daniele De Rossi: emigrato al Boca dopo una vita passata nella Roma, DDR vuole tornare in Italia per «stare più vicino alla famiglia e iniziare ad allenare». E gli altri?

In Slovenia, al Tabor Sezana, Mauro Camoranesi ha trovato la sua prima panchina. L'hanno persa da poco, invece, Fabio Grosso, solo per 3 partite al Brescia, e Massimo Oddo, esonerato dal Perugia, ottavo in B. Serie cadetta dominata dal Benevento di Filippo Inzaghi e dove allena anche Alessandro Nesta (Frosinone). Fresco di scudetto in Cina con lo Guangzhou Evergrande, Fabio Cannavaro sogna di allenare in Italia. Magari nella sua Napoli, ora nelle mani di Gennaro Gattuso.

Già in panchina anche Andrea Barzagli, tornato alla Juventus da collaboratore di Sarri dopo aver ottenuto il patentino da allenatore. Stessa mossa di Cristian Zaccardo, che aveva annunciato il ritiro sui social. Per Gianluca Zambrotta panchine in Svizzera e India, dove ha avuto come vice Simone Barone, allenatore anche nelle giovanili di Juventus e Sassuolo. Un campionato indiano nella bacheca da mister di Marco Materazzi, molto attivo sui social. Più di Andrea Pirlo, che ha conseguito la licenza Uefa B e ora scalpita per allenare. Cosa che già fanno Alberto Gilardino alla Pro Vercelli (Serie C) e Marco Amelia nella Vastese (in D). Un altro ex portiere, Angelo Peruzzi, è team manager alla Lazio.

Più lontani dal campo (ma neanche troppo) Francesco Totti, dirigente per un anno della sua Roma, e Luca Toni, prima consulente nel Verona, dove ha concluso la carriera, poi opinionista TV. Come Alex Del Piero, testimonial anche di marchi e videogiochi. Sembrano aver chiuso con il calcio Simone Perrotta, per un periodo consigliere federale in quota Aic, e Vincenzo Iaquinta, condannato per possesso di armi e poi assolto.

Tra chi ha cambiato squadra, chi carriera, c'è qualcuno che come Buffon continua da dove lo avevamo lasciato il 9 luglio 2006. Marcello Lippi non ha smesso di divertirsi in panchina.

E dopo l'addio alla nazionale cinese, chissà dove vorrà rimettersi in gioco, per vivere altre emozioni.

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