Calcio

Una Nazionale da derby d'Italia

A Coverciano tra i convocati azzurri sei interisti e cinque juventini (ma Locatelli è tornato a casa). Dieci giorni insieme poi al rientro la sfida in campionato. Allegri: "Loro costruiti per vincere lo scudetto". Inzaghi: "Favoriti per il gioco, non perché ricchi"

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Juventus-Inter è già cominciata. Non alla Continassa, dove oggi Allegri ritrova la squadra senza 14 nazionali in giro per il mondo, né alla Pinetina, dove domani Inzaghi riparte con 16 assenti. È cominciata a Coverciano, dove Spalletti ha fischiato il via dell`operazione Europeo 2024, convocando addirittura 11 giocatori bianconerazzurri: 6 dell`Inter (Darmian, Acerbi, Bastoni, Dimarco, Barella e Frattesi) e 5 della Juventus (Cambiaso, Gatti, Kean e Chiesa, più Locatelli, che però ha subito marcato visita, tornandosene a Torino per la costola «lievemente rotta» contro il Cagliari). Nemmeno dal «suo» Napoli il ct ha potuto pescare a mani così piene. Due blocchi importanti dalle 2 prime della classe, per cercare di non mancare anche all`Europeo, dopo avere già visto in tv gli ultimi 2 Mondiali. Non sarà semplice, ma si può fare.

È la meno banale delle soste, eppure alzi la mano chi non pensa che sia una scocciatura aspettare 2 settimane per vedere se il calcio risparmioso di Allegri può bastare per fermare la marcia travolgente dell`Inter capolista. Che poi, fatti i conti, tra chi imbarca complimenti e chi solo vittorie, dopo 12 giornate ci sono appena 2 punti di differenza, cioè nulla. Dietro, il vuoto. E tutti per una volta a tifare Juve, che sennò il campionato è già finito.

Juventus-Inter a Coverciano, fischia Spalletti: uniti per l`Italia, divisi per lo scudetto. E non mancano i veleni, per chi scommette che Locatelli guarirà in tempo utile per la sfida del 26 novembre, veleni (o sospetti?) che aumenterebbero, se, come ha lasciato intendere lo stesso ct, anche Cambiaso dovesse salutare la compagnia, per una caviglia in disordine (chiamato il laziale Lazzari). L`ultima volta era successo a Chiesa: niente Italia e poi la Juve contro il Milan (dalla panchina in verità). Ma del resto, che problema è? Uno mica sta male per sempre, oggi è indisponibile, ma poi guarisce. E quindi gioca.

Nel gioco di ruoli della lunga vigilia, Allegri ha deciso di vestire i più comodi panni di quello che è lassù per caso, dopo un`estate senza mercato e senza le aspettative di nessuno, mentre «l`Inter sono anni che è stata costruita per vincere lo scudetto». Che non è poi esattamente quanto successo e bene fa Inzaghi a ricordarglielo, visto che da 3 anni, dal «me ne vado» di Conte, l`Inter ha più venduto che comprato, soprattutto ha più incassato che speso. «Se siamo favoriti è per il gioco, non perché siamo più ricchi», la chiosa di Inzaghi. E peraltro fa sorridere che qualcuno possa pensare all`Inter come a una squadra «ricca».

La forza di entrambe sta nelle difese, 8 clean sheet ciascuna. Primo, non rischiare. Poi c`è l`Inter che attacca tanto e infatti ha segnato più di tutti: 29 gol, 10 in più della Juventus, che ne fatti meno anche di Napoli, Roma, Milan, Atalanta e Fiorentina.

Ha la certezza Lautaro e il suo ultimo gemello Thuram, mentre la Juventus non ha ancora trovato la vera coppia d`assi, da Chiesa e Vlahovic a Kean e Milik. Spalletti che ne pensa?

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