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La Cina in prima linea per la pace tra Israele e Gaza

Da presidente di turno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, questo mese la Cina ha intrapreso azioni significative per disinnescare le tensioni

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La Cina continua a lavorare attivamente per promuovere i colloqui di pace e il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Da presidente di turno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, questo mese il gigante asiatico ha intrapreso azioni significative volte a disinnescare le tensioni relative alla questione israelo-palestinese. Una nutrita schiera di ministri degli Esteri dei Paesi arabi e islamici è intanto arrivata a Pechino. Il loro obiettivo: chiedere aiuto al governo cinese per far cessare le ostilità tra israeliani e palestinesi. "Non possono esserci pace e sicurezza sostenibili in Medio Oriente senza una giusta soluzione alla questione palestinese", ha ribadito il presidente cinese Xi Jinping, rimarcando le linee guida del suo Paese.

Il ruolo della Cina

Il 15 novembre, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, guidato dalla presidenza cinese di turno, ha adottato la Risoluzione 2712, chiedendo pause e corridoi umanitari urgenti estesi in tutta la Striscia di Gaza "per un numero sufficiente di giorni". La prima prodotta dallo stesso Consiglio di Sicurezza su Gaza dopo i fatti del 7 ottobre.

La diplomazia è l'unico strumento da utilizzare per disinnescare conflitti e risolvere problemi geopolitici. Impossibile, e pericolosissimo, pensare di utilizzare il modello del gioco a somma zero. Lo sa bene la Cina, alla quale non a caso si è rivolta la delegazione formata dai ministri degli Esteri di vari Paesi arabi e islamici, tra i quali quelli di Arabia Saudita, Giordania, Egitto e Indonesia, oltre al segretario generale dell'Organizzazione per la cooperazione islamica.

Gli ospiti hanno rimarcato la giusta posizione adottata dalla Cina sulla questione palestinese, aspettandosi che Pechino svolga un ruolo ancora più grande nel porre fine allo storico conflitto che infiamma (e insanguina) il Medio Oriente. In che modo? Risolvendo il tutto mediante le direttrici di equità e giustizia.

Il vertice straordinario dei Paesi Brics

Nel frattempo i leader dei paesi Brics, gruppo del quale fa parte anche la Cina, si sono riuniti per un vertice virtuale straordinario sulla questione israelo-palestinese. Nel suo intervento, Xi ha chiesto un cessate il fuoco immediato come primo passo per realizzare pace e sicurezza durature. La visione del presidente cinese è chiara: le parti coinvolte nel conflitto devono porre fine alle ostilità e raggiungere immediatamente un cessate il fuoco, fermare tutte le violenze e gli attacchi contro i civili, nonché rilasciare i civili tenuti prigionieri.

I corridoi umanitari, ha aggiunto il leader cinese, devono essere mantenuti sicuri e senza ostacoli, mentre dovrebbe essere fornita maggiore assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza. Allo stesso tempo, la punizione collettiva delle persone a Gaza sotto forma di trasferimenti forzati o di privazione di acqua, elettricità e carburante deve finire al più presto. Xi ha quindi esortato la comunità internazionale ad agire con misure pratiche per evitare che il conflitto possa estendersi mettendo in pericolo la stabilità in Medio Oriente.

Per contribuire ad alleviare la crisi umanitaria a Gaza, la Cina ha fornito 2 milioni di dollari in assistenza umanitaria di emergenza attraverso l’Autorità nazionale palestinese e le agenzie delle Nazioni Unite (ONU). Ha inoltre messo sul tavolo forniture umanitarie di emergenza per un valore di 15 milioni di yuan (2,1 milioni di dollari), come cibo e medicine, nella Striscia di Gaza con l’aiuto dell’Egitto.

La Cina, ha assicurato Xi, fornirà più aiuti e assistenza in base ai bisogni della popolazione di Gaza.

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