Coronavirus

"Ora via la mascherina". Si apre un nuovo fronte nel governo

Con la campagna vaccinale ormai a buon punto e i nuovi casi di Covid in continua diminuzione, il governo starebbe pensando alla data di addio alla mascherina all’aperto

"Ora via la mascherina": si apre un nuovo fronte nel governo

Due i temi principali sul tavolo del premier Mario Draghi: la proroga dello stato di emergenza e l’addio all’obbligo delle mascherine all’aperto. Due scogli che ovviamente dividono i partiti. Anche se, sul primo tema, sia Matteo Salvini che Roberto Speranza sembravano indirizzati a far terminare lo stato di emergenza il 31 luglio. Invece il presidente del Consiglio pare voglia, per prudenza, prorogarlo ancora per qualche mese, magari fino a dicembre. Del resto Draghi lo ha detto chiaramente: “Serve ancora prudenza, perché è vero che stiamo uscendo dalla pandemia, ma purtroppo non ne siamo ancora fuori”. Chi ha orecchie per intendere intenda. E subito Speranza ha fatto marcia indietro asserendo che si deve verificare se ci sono le condizioni per farlo e che“45 giorni sono tanti in una pandemia”.

Quando l’addio alle mascherine all’aperto

Il secondo tema, quello riguardante l’addio all’utilizzo delle mascherine nei luoghi all’aperto, sembra invece più abbordabile. E già questo, soprattutto con le temperature sempre più elevate, non sarebbe male. La scelta del premier potrebbe ricadere sulla data del 15 luglio, tra meno di un mese. Un segnale di ritorno alla normalità da non sottovalutare, anche perché lo stesso ministro della Salute sarebbe favorevole all’idea di Draghi di eliminare l’obbligo di mascherine all’aperto dalla metà del mese prossimo. Come già stanno facendo altri Paesi, come per esempio la Francia che, come annunciato ieri dal premier Jean Castex, da oggi "l'obbligo di indossare le mascherine all'esterno non sarà più obbligatorio, salvo alcune circostanze, quando ci si raggruppa".

Proprio sulla questione, il leader leghista ha tenuto a sottolineare durante il suo intervento a “Radio anch’io” che “in queste ore c'è un dibattito anche sulle mascherine. La Francia all'aperto le toglie, non penso che siano dei matti. Da Israele alla Norvegia prendono atto della situazione, la gente si è comportata bene, il piano vaccinale sta correndo. Io penso che a luglio e ad agosto lasciare a 40 gradi all'ombra, anche all'aperto, l'obbligo di mascherina e la proroga di uno stato di emergenza che nei fatti non c'è" non abbia senso. Salvini ha poi aggiunto: "Parlerò con Draghi e sarà sicuramente una nostra proposta chiedere di togliere le mascherina all'aperto''.

Come avevamo già annunciato qualche giorno fa, Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, la Fnomceo, alla luce degli ultimi dati epidemiologici, aveva dichiarato: “Credo che entro fine mese si possa ragionare sullo stop all'obbligo della mascherina all'aperto. Sono ottimista, soprattutto in quelle tegioni in zona bianca dove i casi sono davvero pochi".

Garattini: "Tenere la mascherina tutto l'anno"

Di tutt'altra idea Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri, che, ospite di Agorà su Raitre ha commentato la notizia che da oggi la Francia dirà addio alle mascherine all'aperto: "Io personalmente tengo sempre la mascherina e la tengo dappertutto. Invito tutti a fare la stessa cosa, teniamo la mascherina perchè è molto utile, non soltanto per il Covid ma anche per altre infezioni".

Secondo Garattini quindi la protezione andrebbe tenuta a vita, con o senza Covid. Lo si capisce anche dalle sue parole pronunciate subito dopo: "Quest’anno non abbiamo avuto l’infezione dell’influenza, probabilmente anche grazie al fatto che abbiamo portato la mascherina in modo regolare. Quindi le regole generali cerchiamo di tenerle, perchè sono ancora efficaci e necessarie".

Via libera al green pass

Nella giornata di oggi Mario Draghi firmerà il Dpcm che segnerà la partenza del green pass ovvero, lo strumento normativo che permetterà a coloro che sono stati vaccinati, che sono guariti dal virus o che hanno effettuato un tampone negativo nelle ultime 48 ore, di partecipare a determinati eventi o di spostarsi all’estero, attraverso le app Immuni e Io, il sito web dedicato e il fascicolo sanitario elettronico.

Il governo vorrebbe battere sui tempi Bruxelles, visto che in Europa il via libera al green pass arriverà solo ai primi di luglio. Durante il prossimo Consiglio dei ministro si potrebbe parlare anche di stato di emergenza, ma a breve non ci dovrebbero essere importanti novità. Come abbiamo detto, Draghi sarebbe propenso a prorogarlo, sia per continuare la campagna vaccinale, che per avere un’idea dell’impatto delle varianti sul Paese. Coloro che appoggiano l’idea, hanno più volte sottolineato che tale decisione non andrebbe ad avere conseguenze sul tema delle restrizioni. Ma parte della maggioranza, con Salvini in testa, ha espresso il desiderio di voltare pagina.

Schieramenti opposti

“Si vedrà nei prossimi giorni perchè ovviamente vediamo come va anche il piano di vaccinazione” ha osservato il ministro dell’Interno Lamorgese. Anche tra le regioni ci sono schieramenti opposti, così come all’interno degli schieramenti politici. La Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha precisato che “se lo stato d’emergenza serve a mantenere intatta la struttura del commissario Figliuolo in vista dell’eventuale terza dose di vaccini, è difficile essere contrari”. Lo stato di emergenza potrebbe venire prorogato fino a dicembre o, in alternativa, fino a ottobre. In questo momento la priorità è comunque quella di continuare la campagna vaccinale. Il generale Figliuolo ha promesso alle Regioni in difficoltà, per la mancanza di AstraZeneca, di aumentare la distribuzione degli altri vaccini, Pfizer e Moderna. Non si è però ancora placata la polemica sul mix di vaccini per le seconde dosi.

E tra mascherine, stato di emergenza e vaccini, tiene banco anche il tema dell’immigrazione, con la richiesta della Lega di stringere sugli arrivi in Italia. Il responsabile del Viminale: “L’immigrazione è un tema complesso, senza creare allarmismi che non hanno motivo di esistere e al di fuori di certe logiche di propaganda”. Cercando quindi di usare la diplomazia per riuscire a incrementare i corridoi umanitari e la ridistribuzione dei migranti. Nella mattinata di ieri il premier Draghi ha incontrato il presidente della Tunisia, Saied, e venerdì vedrà a Barcellona il primo ministro spagnolo Sanchez. Lunedì prossimo sarà poi la volta della cancelliera Angela Merkel, in vista del Consiglio europeo del 25 giugno. Dopo l’incontro con il presidente della Commissione europea Von der Leyen a Roma per il via libera europeo al Recovery previsto per il 22, verrà comunicato alle Camere quale indirizzo intende prendere il governo.

Un'agenda densa di appuntamenti per Mario Draghi e di temi scottanti da affrontare.

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