Politica

Gli elettori all’estero: «Propaganda di sinistra allegata alle schede»

Segnalati anche doppi certificati. La Contini: «Importante vigilare»

da Milano

Spuntano «santini» elettorali del Pd dentro i plichi elettorali. Una doppia segnalazione è arrivata da Parigi e da Managua, in Nicaragua. Un italiano residente in Francia da più di 50 anni ha segnalato al Giornale che «dall’ambasciata italiana di Parigi arriva, e spesso, materiale propagandistico di Veltroni, che io cestino puntualmente». Un altro connazionale riferisce che, come la scorsa tornata, «nella busta inviata dal consolato ai cittadini aventi diritto al voto, insieme alle schede era accluso un pieghevole che invitava a votare a sinistra».
Il problema investe anche Stati Uniti e Canada. Secondo Vittorio Coco, candidato Udc al Senato nella ripartizione America Settentrionale e Centrale «in alcuni patronati sono visibilmente esposti biglietti, cartoline e quant’altro con nome, cognome e come votare per i candidati del Pd. Una vera e propria “consulenza elettorale” illecita, sulle quali le nostre istituzioni diplomatiche dovrebbero vigilare». Anche Sergio De Gregorio, presidente della commissione Difesa del Senato, ha raccolto alcune segnalazioni da New York: «Serve più trasparenza e un controllo maggiore sulle schede elettorali inviate per posta».
Anche in Europa cresce la tensione. «C’è una vera e propria caccia alle streghe contro i candidati del Pdl», denuncia al Giornale Salvatore Albelice, soprattutto in una realtà come il Belgio. Nel 2006 solo 61mila dei 212mila aventi diritto decisero di votare. «In questi giorni decisivi l’informazione di stampa e tv è tutta orientata a sinistra», riferisce il candidato Pdl nella circoscrizione Europa, che parla di «clima intimidatorio contro le persone vicine a Berlusconi, una vera e propria guerra». Un esempio? «Da quando ho dichiarato la mia adesione a Forza Italia ho avuto difficoltà anche a rinnovare il permesso di soggiorno».
Tutta da verificare anche la segnalazione di un elettore residente in un Paese confinante con l’Italia che denuncia: «La scorsa settimana ho ricevuto sia la cartolina dal Comune italiano dove ero residente fino al 2000, sia la documentazione dal consolato per il voto tramite corrispondenza». In sostanza, spiega il nostro connazionale, «potrei esercitare per due volte il mio diritto di voto. Lo stesso discorso vale per mia moglie e per chissà quanti altri italiani all’estero».
Su queste segnalazioni sta indagando Barbara Contini, responsabile Pdl per il voto all’estero. «Il tentativo di inficiare la bontà del voto è evidente. Abbiamo chiesto ai nostri connazionali di vigilare in questa fase delicata, denunciando presso le nostre sedi ogni attività poco trasparente e qualsiasi anomalia». Secondo l’ex governatrice di Nassirya, ieri a Lima in Perù, «c’è rammarico per l’irresponsabile condotta del ministro degli Esteri Massimo D’Alema, che non sembra in grado di garantire il corretto svolgimento delle operazioni di voto all’estero».
felice.

manti@ilgiornale.it

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