Europa

"27 gradi e aula vuota". Gli eco-sprechi dell'Europa bacchettona

In Europa i paladini del green predicano bene, chiedendo sacrifici ai cittadini, ma razzolano male. La denuncia del leghista Panza: "Ventisette gradi e luci accese nell'aula del Parlamento Ue deserta"

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Con l'avvicinarsi delle elezioni di giugno, in Europa la temperatura si sta facendo rovente. Nel vero senso della parola. Più che a Bruxelles, difatti, sembra di stare ai tropici. Alla faccia della tanto sbandierata lotta al cambiamento climatico, nelle aule del Parlamento Ue non si bada a sprechi, né tantomeno al termostato. In un video pubblicato nelle scorse ore sui social, l'eurodeputato leghista Alessandro Panza ha denunciato una delle tante contraddizioni delle istituzioni comunitarie, registrando una temperatura di ben ventisette gradi centigradi in un'aula dell'Europarlamento completamente deserta. E illuminata a giorno.

Che il riscaldamento a manetta non sia esattamente il massimo della sostenibilità lo sanno ormai pure i sassi, ma a Bruxelles sembrano fregarsene. E il colmo è che, proprio in quelle aule, negli ultimi mesi siano state approvate delle direttive che impongono ai cittadini rigide norme in nome della transizione ecologia e della lotta alla dispersione energetica. In Europa, insomma, i paladini del green predicano bene ma razzolano malissimo. E poi si lamentano se la gente li manda al diavolo, protestando contro gli obblighi imposti dall'alto, in ossequio alle più oltranziste dottrine della neo-religione climatista.

"Siamo passati da un'aula del Parlamento Europeo di Bruxelles per alcune riprese e ci siamo accorti che la temperatura era da spiaggia ad agosto. Così abbiamo rimediato un termometro per ambienti e abbiamo scoperto che la temperatura era di 27 gradi per un'aula che rimarrà inutilizzata per giorni e giorni. Una cosa imbarazzante", ha commentato sui social il leghista Panza, che aggirandosi negli spazi deserti delle euro-istituzioni ha evidenziato il macroscopico passo falso. Al riguardo, l'eurodeputato si è rivolto idealmente ai cittadini e in tono polemico ha aggiunto: "Il Green Deal va bene, ma solo se lo fate nelle vostre spendendo decine di migliaia di euro a famiglia per l'efficientamento energetico, mentre nei palazzi europei le luci sono sempre accese e il riscaldamento è a palla". Da qui, l'invito a dare un segnale in senso opposto alle prossime europee.

Se il buon esempio è il modo migliore per conquistarsi una credibilità, a Bruxelles hanno deciso di abdicare a qualsivoglia coerenza tra le migliori intenzioni e gli atteggiamenti quotidiani. Da una parte, infatti, le istituzioni comunitarie stanno chiedendo agli europei di eco-convertire le loro abitazioni, dall'altra danno però l'immagine di una grossolana disattenzione proprio sulle più elementari regole del risparmio energetico. Per abbassare il riscaldamento e spegnere le luci, del resto, serve soltanto il buon senso. Diversamente, mentre inciampa su queste semplici azioni, l'Ue chiede ai cittadini di installare cappotti termici, pannelli fotovoltaici, pompe di calore e costosi sistemi di efficientamento energetico.

E nelle più recenti linee guida, gli esperti arruolati da Bruxelles sostengono che nemmeno questo potrebbe bastare a fermare il cambiamento climatico ormai in avanzamento. Siamo già in ritardo, dicono.

Mentre l'Europarlamento è stato trasformato in una sauna.

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