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"Candidature inaccettabili", "Vai pure da Calenda". Volano gli stracci tra Pizzarotti e Bonino

Botta e risposta tra l'ex sindaco di Parma e la storica esponente radicale. "Alle condizioni attuali non posso confermare la proposta di partecipazione elettorale", afferma l'ex grillino. La replica della radicale: "La nostra è una proposta politica, non un carcere"

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Nemmeno il tempo di comporre la nuova lista elettorale "Stati Uniti d'Europa", che dentro una delle formazioni politiche centriste che compongono questa galassia in vista delle Europee - ovvero +Europa - si scatena il finimondo. Insieme a Italia Viva il partito di Emma Bonino ha costituito un agglomerato che comprende anche i Libdem di Andrea Marcucci, i socialisti di Enzo Maraio e, con tutta probabilità il movimento Volt. Obiettivo: superare la soglia di sbarramento del 4%. Ora tutto si gioca sui nomi da inserire nelle liste delle cinque circoscrizioni, ed è qua che è scoppiato il terremoto, innescato dalla presunta partecipazione della nuova Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro (che ha sempre smentito una sua nuova discesa in campo).

Pizzarotti: "Non mi presto a questa farsa"

Questa mattina il quotidiano Repubblica ha scritto della possibile candidatura di Marco Zambuto, genero di Cuffaro, e Federico Pizzarotti è andato su tutte le furie. Il presidente di +Europa, rivolgendosi direttamente a Emma Bonino, con un messaggio pubblico su X afferma: "Questa storia sta diventando un gioco delle tre carte. Cuffaro non candidato, ma suo genero Zambuto sì? Se la notizia riportata fosse confermata, e cioè che la Nuova DC candiderebbe Zambuto nella lista Stati Uniti d'Europa per conto di Italia Viva, non sarebbe un problema di Matteo Renzi, ma di +Europa!".

L'ex sindaco di Parma riesuma addirittura lo statuto del partito che presiede, preannunciando una possibile battaglia tutta interna a +Europa: "Come puoi accettare di compromettere +Europa e la tua storia personale in un'alleanza politica ed elettorale con un signore condannato in via definitiva a 7 anni per favoreggiamento dei mafiosi? Ti sembra una cosa in linea con Renew Europe? - chiede insistentemente Pizzarotti -. Come più volte anticipato in direzione, da presidente di +Europa non posso prestarmi a questa farsa lesiva degli interessi del partito e dei suoi elettori. Alle condizioni attuali - prosegue - non posso cofirmare, come da statuto, la proposta di partecipazione elettorale. Fermiamoci, azzeriamo tutto e ripartiamo tenendo alti i nostri principi di onestà, serietà e distanza assoluta da qualsiasi potere criminale".

Bonino: "Vada a leggersi la Treccani"

In tutto questo marasma diversi esponenti delle correnti di +Europa maggioritarie al recente congresso, che ha visto imporsi Riccardo Magi, pensano che la rabbia di Pizzarotti dipenda più che altro dal suo desiderio di correre alle Europee come capolista. Ipotesi che, al momento, sarebbe da escludere. A questo punto Bonino, chiamata in causa direttamente dall'ex primo cittadino dei 5 Stelle, replica di par suo: "+Europa ha fatto la proposta degli Stati Uniti d'Europa, una lista di scopo, qualcuno è voluto venire, altri, come Calenda, hanno detto che con Renzi non si vogliono più sedere. Bisognerebbe spiegare a Pizzarotti che una lista di scopo è una lista di scopo, se ancora non ha capito gli posso consigliare di leggere la Treccani", è la stoccata della Bonino.

Ai microfoni di "Un giorno da pecora" Bonino sminuisce le questioni statutarie sollevate da Pizzarotti. Se decidesse di non apporre la sua firma, in quanto presidente del partito, sulla lista? "Faccia come crede – afferma la storica leader radicale – io non so cosa dica lo statuto di +Europa". E poi lo punzecchia più intensamente: "Se è così convinto ed innamorato di Calenda ci vada - dichiara con nettezza -. Non ci siamo parlati, ma da settimane mi sembra così, se si vuole far eleggere da Azione faccia pure.

Una proposta politica non è un carcere".

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