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«Io, sfuggito al sequestro»: un italiano racconta Il suo autista accusa Shah

Fausto Biloslavo

da Kabul

Timor Shah, l'autoproclamato rapitore di Clementina Cantoni, ci aveva già provato a prendere in ostaggio degli stranieri, due americani e un italiano, tutti funzionari della Banca mondiale a Kabul. L'autista che ha salvato i tre occidentali ha riconosciuto il tagliagole afghano dalla foto segnaletica che il Giornale gli ha mostrato. «Questo con la barbetta si è piazzato davanti alla macchina e ha dato una botta sul cofano con il calcio del kalaschnikov. Mi ha ordinato di spegnere il motore, ma io ho ingranato la retromarcia e sono riuscito ad allontanarmi» racconta Haij Merza, l'autista afghano che il 5 maggio ha salvato i suoi tre passeggeri dall'incubo del sequestro.
Il coraggioso autista, ex campione di lotta con un fisico alla Bud Spencer, racconta che Timor Shah indossava una sorta di uniforme color noce, di una vecchia milizia dei mujaheddin. Sull'altro tagliagole che ha cercato di rapire i tre stranieri non è sicuro che si tratti di Haroon, il giovane braccio destro di Timor Shah, pure immortalato in una foto distribuita alla polizia afghana. «Potrebbe essere, ma non l'ho visto bene, perché. si è piazzato dietro e lo osservavo dallo specchietto retrovisore» sostiene l'autista.
Al ministero degli Interni non sono convinti che Timor Shah abbia partecipato anche al tentativo di rapimento degli inizi di maggio. Il portavoce Lutfullah Mashal sostiene di «non aver prove certe a riguardo, anche se non si escludono collegamenti fra diverse bande criminali». In ogni caso il tentato rapimento dei tre funzionari della Banca mondiale è avvenuto a poco distanza dal luogo del sequestro di Clementina, nel centro di Kabul e la sequenza sembra la stessa.
L'italiano scampato miracolosamente al rapimento si chiama Norman Piccioni, romano di 41 anni, che da 15 lavora all'estero. Vive con la moglie italiana, due bambini e uno in arrivo, a Washington, dove lavora per la Banca mondiale. La missione a Kabul è cominciata due mesi fa e la sera del 5 maggio rischiava di finir male. «Stavamo andando a un ristorante francese e io ero seduto davanti, con John e July dietro - racconta Piccioni al Giornale -. La via era buia e trasversale rispetto alle strade principali. A un certo punto un’auto ci supera suonando e penso solo che si tratti di un autista un po' aggressivo». La macchina è un taxi afghano con le strisce gialle utilizzato fuori Kabul, nelle province circostanti come Logwar, da dove viene Timor Shah. «Dopo averci superato ci hanno sbarrato la strada, ma fermandosi cinque metri più avanti. Sul primo momento non mi sono accorto di nulla, mentre il nostro autista ha subito capito», racconta l'italiano.
Il gippone bianco degli stranieri deve aver attirato l'attenzione dei sequestratori, che hanno teso l'imboscata in una via molto simile e più o meno alla stessa ora del rapimento di Clementina avvenuto undici giorni dopo. «Dal taxi sono scesi due uomini armati di mitra, che si sono diretti verso di noi. A quel punto mi sono raggomitolato alla base del sedile. Pensavo che se avessero sparato colpivano prima il motore. Per fortuna avevo il cellulare in mano e ho chiamato subito il rappresentante della Banca mondiale per dare l'allarme», racconta Piccioni. Uno dei banditi ha puntato il kalaschnikov verso l'autista, che ha ingranato la retromarcia. «L'assalitore ha corso parallelamente al nostro fuoristrada per tentare di fermarci, ma per fortuna non ha sparato» ricorda il fortunato italiano. Vista la mala parata i sequestratori sono risaliti in auto e si sono lanciati all'inseguimento degli stranieri in fuga. «L'autista si è subito infilato nel traffico e siamo riusciti a seminarli» sottolinea il funzionario della Banca mondiale. Alle 19 e 48, l'ora esatta del tentato rapimento, la Banca mondiale inoltrava l'ultimo allarme sulla sicurezza che confermava «la possibilità di rapimento di stranieri».
Piccioni frequentava con Clementina lo stesso corso di yoga, presso una pensione per stranieri nel centro di Kabul. «La sera che è stata rapita dovevo andare pure io alla lezione di yoga, ma l'ho saltata» spiega Piccioni.

Clementina invece c'era e quando è uscita per accompagnare la sua amica canadese è stata rapita dalla banda di Timor Shah, che da tempo andava a caccia di stranieri.

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