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Tre agenti feriti e cinquanta identificati: ancora violenze dagli antagonisti a Torino

Guidati da Askatasuna, gli antagonisti di Torino hanno tentato di forzare i cordoni di sicurezza disposti a tutela dei leader del G7 dell'ambiente tra cori pro Palestina e insulti agli agenti

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Gli scontri annunciati dagli antagonisti di Torino in occasione della chiusura del G7 dell'ambiente a Torino, alla fine, ci sono stati. Già dal pomeriggio, un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion hanno messo alla prova il dispositivo di sicurezza, riuscendo a salire sul tetto della facoltà di Biologia, situata nella zona rossa di piazza Carlina, esattamente accanto all'hotel in cui soggiornava una parte della delegazione. Nel tardo pomeriggio, poi, i centri sociali hanno dato appuntamento davanti a Palazzo Nuovo, sede di alcune facoltà umanistiche, per partire in corteo e "stanare", come dicono loro, i ministri del G7 riuniti a Venaria Reale. Un proposito senza possibilità di riuscita, che aveva il solo scopo di causare tensioni e guerriglia urbana nel centro di Torino.

Già dopo 10 minuti dalla partenza del corteo, gli antagonisti guidati dal centro sociale Askatasuna hanno cercato di sfondare il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine. Nel corteo, composto da poco più di 100 persone, si trovavano studenti dei collettivi, anarchici, esponenti dei vari centri sociali della città. Un corteo nato, come da loro dichiarazioni, contro la riunione dei leader del G7 sull'ambiente, che si è pero svolto sotto le insegne della Palestina, con i soliti slogan e cori contro Israele, le forze dell'ordine e l'occidente. Nel corso della manifestazione sono state numerose le occasioni in cui le due parti sono venute a contatto e tra le fila delle forze dell'ordine si sono registrati tre feriti lievi. Alcuni feriti vengono dichiarati anche dalle parti dei manifestanti, che accusano le forze dell'ordine di aver lanciato un fumogeno ad altezza uomo che lo avrebbe colpito.

Dal corteo, contro i poliziotti, sono stati lanciati tavolini e sedie di alcuni dehors che si trovavano lungo il percorso. Ma anche bottiglie di vetro e uova. Le aste delle bandiere, come spesso accade, sono state utilizzate per forzare i cordoni di polizia. Le forze dell'ordine, oltre ai fumogeni, sono stati costretti ad attivare gli idranti per cercare di disperdere il corteo ed evitare che raggiungesse la zona rossa dei leader. Al termine della manifestazione, le forze dell'ordine hanno identificato circa 50 manifestanti, che ora rischiano una denuncia per violenza a pubblico ufficiale aggravata, lancio di oggetti e danneggiamento.

Immancabile, come dopo ogni corteo violento, l'attacco da parte dei manifestanti alle forze dell'ordine, accusate di violenza immotivata. Un tentativo come un altro per recuperare la solidarietà della politica, in particolare di quei partiti di opposizione che non perdono tempo a cavalcare l'onda per cercare nuovi, pretestuosi, argomenti contro il governo. Gli stessi manifestanti, tramite le pagine social di Askatasuna, hanno dato appuntamento al 1 maggio, quando si teme possano replicarsi gli scontri.

Questi sono i violenti che il Comune di Torino sta cercando di legalizzare e mettere sotto l'ala istituzionale.

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