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Il Pd insiste sul Conte ter Ma Renzi chiude a Giuseppi

I renziani non indicano un nome a Mattarella e aprono al governo istituzionale. E spunta la telefonata Giuseppi-Matteo...

Il Pd insiste sul Conte ter Ma Renzi chiude a Giuseppi

Dopo quasi un'ora di colloquio con Sergio Mattarella, Matteo Renzi si è presentato davanti ai giornalisti per spiegare la posizione di Italia viva per le prossime fasi della crisi di governo. "No a incarico a Conte ora, sì a un mandato esplorativo (ma non al premier dimissionario)", avrebbe detto Renzi a Mattarella secondo quanto riportato da Marco Antonellis su Affaritaliani.it. "Abbiamo ringraziato il presidente per il lavoro di questi sei anni e per il lavoro che lo attende. Iv ha espresso al presidente la preoccupazione, non già per la crisi politica ma per quella sanitaria, economica ed educativa che il nostro Paese sta vivendo", ha detto Matteo Renzi ai giornalisti.

Matteo Renzi ha attaccato la strategia della sua ex coalizione per sostituire i senatori di Italia viva con i responsabili, la cui ricerca non si è ancora interrotta. Il leader di Italia viva l'ha definito "spettacolo indecoroso" al quale gli italiani hanno dovuto assistere. Si è smarcato da questo modo di operare, affermando che "Italia Viva è l'opposto di tutto questo. Noi le poltrone le abbiamo lasciate". Matteo Renzi, che si è formalmente assunto la responsabilità della crisi di governo con il ritiro dei suoi tre elementi dall'esecutivo, è contrario al voto ora. "Andare ad elezioni sarebbe un errore per gli italiani e per il paese", ha detto Renzi dopo aver parlato con Sergio Mattarella, sottolineando l'esigenza di un nuovo governo immediato, su cui il leader di Italia viva si è soffermato. spiegando quali siano le soluzioni in questo momento privilegiate dal loro punto di vista: "Preferiamo un Governo di natura politica ma ci dichiariamo disponibili anche ad appoggiare un governo istituzionale se è l'unica soluzione".

Non è mancato da parte di Matteo Renzi un affondo sul trattamento ricevuto da Italia viva nei giorni successivi all'apertura della crisi da parte dei partiti della maggioranza: "'Mai più con Iv', diventato 'Forse', ora 'Iv inaffidabile'". In tal senso, sul futuro del partito nella maggoranza, Matteo Renzi è stato sibillino: "Rimettiamo la valutazione a chi in queste settimane ha messo veti su noi". Renzi è apparso parecchio risentito: "Abbiamo sentito parole su di noi che sono al limite dell'insulto. Vogliamo capire dalle altre forze politiche se Italia Viva è parte o non parte della maggioranza, dicendolo con chiarezza visto che la caccia al singolo parlamentarenon ha prodotto una maggioranza".

Il concetto dei veti è stato ampiamete trattato durante la conferenza, sia da un punto di vista che dall'altro. Infatti, non è mancata la domanda a Renzi sul presunto veto che Italia viva avrebbe messo su un nuovo incarico a Giuseppe Conte: "Credo che dobbiamo adeguarci all'adagio latino 'Nomina sunt consequentia rerum'". In ogni caso, il leader di Italia viva ha specificato che da parte loro non è stato fatto il nome dell'avvocato pugliese con Sergio Mattarelle, perché la discussione è nella fase precedente. "Siamo pronti a discutere di tutto purchè si parli di contenuti", ha aggiunto Renzi, che ha utilizzato una metafora: "Non siamo ancora a chi deve guidare la macchina, ma a dove dobbiamo andare. Pensano di poter fare a meno di noi? Auguri".

"C'è chi pensa di far credere che questa sia una discussione tra caratteri, personalità, piccoli risentimenti. Niente di più lontano dal vero: questa narrazione monocorde non sta né in cielo né in terra. Da mesi chiediamo di discutere sui contenuti soprattutto quelli su cui non siamo d'accordo e in nome delle idee abbiamo rinunciato ai posti", ha proseguito il leader di Italia viva, svelando di aver parlato nel pomeriggio al telefono con Giuseppe Conte. Sarebbe stato proprio il presidente del Consiglio uscente a telefonare a Renzi poco prima delle consultazioni. "Da più canali era arrivata la volontà che da Conte arrivasse un segnale, una telefonata a Renzi, così Conte ha alzato la cornetta", ha raccontato all'Adnkronos un ministro molto vicino al premier.

Enrico Mentana ha rivelato quello che sarebbe stato il contenuto della telefonata: "Abbiamo saputo un altro retroscena da parte di chi ha avuto modo di sapere cosa si sono detti Conte e Renzi durante la telefonata, che non deve essere stata molto conviviale e amichevole. Sembra che Conte abbia detto: 'Io non sono capace di cercare costruttori, così, in ordine sparso', e sembra che Renzi gli abbia risposto: 'E si vede'. Come a dire: ci hai provato ma non ce l'hai fatta"

"Renzi gli ha spiegato di non avere problemi personali ma enormi questioni politiche con lui", dicono da Iv in merito alla telefonata: "Noi non siamo ancora disponibili all'incarico a Conte. Prima di tutto c'è da chiarire politicamente se c'è la maggioranza. Nel caso non ci sia a noi va bene un governo del Presidente. Se c'è maggioranza, Pd e Cinquestelle devono chiedere l'impegno di Italia Viva. E allora si discute sui contenuti. No a incarico a Conte, si a esplorativo".

Impossibile per Renzi non affrontare il tema del Mes: "Italia viva è a favore del Mes, e ci sembra strano che un Governo che dovrebbe essere europeista tema le condizioni europee sul Mes. (L'utilizzo del Fondo ndr) è una conditio sine qua non? Noi abbiamo posto tanti argomenti. Sono nero su bianco in una lettera alla quale il presidente del Consiglio non ha mai dato risposta. Non è prendere o lasciare, ma vogliamo discutere".

Di tutt'altro tono le consultazioni di Nicola Zingaretti con Sergio Mattarella. "Una crisi segnata dalla lontananza della condizione di vita delle speranze degli italiani. Per questo auspichiamo una soluzione della crisi in tempi rapidi", ha detto il segretrio del Partito democratico al termine dell'incontro. "Sostenere un incarico sostenendo l'appello di Conte nella direzione della responsabilità nazionale, un governo che possa contare su un'ampia e solida base parlamentare, che sia nel solco della migliore tradizione europeista e che si impegni nella missione di un rilancio e rinnovamento delle istituzioni europee", ha proseguito Nicola Zingaretti.

Il governatore del Lazio ha elencato tutti i compiti che spetteranno al prossimo governo, da quelli relativi alla pandemia alle riforme istituzionali, passando per la legge elettorale. "Bisogna chiamare a raccolta tutte le energie disponibili nel Parlamento dentro i confini di questi valori e contenuti.

Il Pd si farà carico con lealtà di questa missione per aiutare l'Italia ad uscire a testa alta da questo momento buio che abbiamo contrastato e non certo voluto", ha detto ZIngaretti al termine dell'incontro.

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