Guerra in Ucraina

Soledar, guerra di annunci. L'allarme di Kiev su Mosca "Avrà 2 milioni di soldati"

Il Cremlino elogia la Wagner: "Città liberata, in tre giorni uccisi 700 nemici". La replica dell'Ucraina: "Si combatte ancora, è la Verdun del XXI secolo"

Soledar, guerra di annunci. L'allarme di Kiev su Mosca "Avrà 2 milioni di soldati"

La città del sale si sta sgretolando giorno dopo giorno. Lentamente ma inesorabilmente, l'esercito russo sta annientando la resistenza ucraina di Soledar, diventata un simbolo. Città martire, quasi completamente distrutta e abbandonata dai civili, e nel contempo simbolo dell'eroica abnegazione dell'esercito di Kiev e dell'avanzata senza scrupoli di quello invasore. Con il consueto rimpallo di proclami al sapore di propaganda, la città è, a seconda di chi parli, già in mano russa oppure ancora in ballo ma alla luce dei fatti la caduta definitiva dell'ultimo baluardo in difesa dell'altra città chiave, Bakhmut, è solo questione di tempo. Poco.

«Abbiamo il pieno controllo della città di Soledar», spiegano fonti ufficiali del ministero della Difesa russo, «grazie al costante fuoco di artiglieria e attacchi aerei e missilistici che hanno impedito il trasferimento di riserve e la fornitura di munizioni», continuano i funzionari del Cremlino in festa per la riuscita dell'operazione, specificando anche come solo negli ultimi tre giorni siano stati uccisi 700 soldati ucraini. Un'operazione però rivendicata in toto dalla famigerata brigata Wagner, che tiene a precisare come le forze regolari dell'esercito russo non abbiano preso parte alla conquista della città, merito quindi esclusivo dei mercenari guidati da Prigozhin. Mosca ammette parzialmente, dando merito ai Wagner per l'assalto finale e lodandone il coraggio. Opposta invece la versione fornita da Kiev. «Non è vero nulla, la battaglia in città procede». Anzi, Mykhailo Podolyak, principale consigliere di Zelensky attacca: «È scoppiata una rissa pubblica fra l'agenzia di fake news russa, il ministero della Difesa, e i criminali ultras militari (Progozhin/Zolotov/Surokin) su chi sta combattendo meglio a Soledar. Un buon segno dell'inizio della loro fantastica fine!», ha scritto su Twitter. A Soledar si sta combattendo «la battaglia di Verdun del XXI secolo» dice invece Andriy Yermak, capo dell'ufficio di presidenza ucraina, parlando di situazione sempre più difficile e paragonando l'assedio ad una battaglie più sanguinose della Prima Guerra mondiale. Zelensky intanto ha promesso di fornire tutto il supporto necessario ai soldati impegnati a Soledar e Bakhmut. Ma nonostante l'ottimismo ucraino, troupe della Cnn vicine a Soledar riferiscono che le truppe di Kiev hanno organizzato un ritiro dalla città, pur senza riferire di nessuna scena di panico. In ogni caso, un altro segnale di quanto prossima sia la caduta.

In attesa di notizie ripulite dalla propaganda, una nota di speranza arriva, comunque, dagli Stati Uniti. «Anche se Bakhmut e Soledar dovessero cadere in mano ai russi, questo non avrà un impatto strategico sulla guerra stessa. E certamente non fermerà gli ucraini né li rallenterà» ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby, facendo intendere che l'esito della guerra non dipenderà da questa battaglia. Anche perché Kiev sta andando avanti, oltre che su quelle militare, anche nelle sue strategie politiche. «L'Ucraina è ormai di fatto un membro della Nato», ha detto il ministro della Difesa ucraino Olekskii Reznikov, specificando che presto riceverà armi più potenti che fino a questo momento erano state negate per paura di attacchi su suolo russo che avrebbero portato a un'ulteriore escalation. «Preoccupazioni di etichetta», ha aggiunto.

La Russia continua invece a preoccupare ancora l'Occidente. Secondo l'intelligence ucraina infatti, nonostante le tante difficoltà sul campo, tra mancanza di rifornimenti e di uomini, Mosca prevede di creare un esercito di 2 milioni di soldati, con la previsione di una nuova maxi mobilitazione che porterebbe al fronte altri 500mila soldati. Il tutto, ovviamente, va preso col beneficio del dubbio, considerato come le difficoltà di Mosca siano comunque palesi, anche per quanto riguarda l'arruolamento. Intanto, più di duecento militari ucraini sono arrivati in Spagna per partecipare a un addestramento alla base dell'aeronautica di Torrejon de Ardoz per apprendere l'utilizzo di alcuni dispositivi e imparare tecniche di soccorso sul campo.

Kiev, l'Europa e il resto del mondo, fatta eccezione per i pochi stati canaglia che vanno a braccetto con la Russia, non stanno quindi a guardare.

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