Guerra in Israele

Paghiamo noi i "martiri" della jihad

Premiate dall'Anp le famiglie dei "martiri" autori di attacchi contro gli israeliani. Due milioni per la strage

Il "welfare" per i terroristi pagato con i fondi europei

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Pagati per uccidere: i terroristi di Hamas che hanno aperto il fuoco il 7 ottobre scorso saranno risarciti dall'Autorità Palestinese. A confermarlo è la «Palestinian Media Watch», organizzazione israeliana nata nel 1996 con lo scopo di analizzare la società palestinese in relazione al terrorismo e all'Islam radicale. La legge dell'Autorità Palestinese di Abu Mazen (foto) definisce infatti ogni terrorista ucciso mentre attacca Israele come «martire» e alla sua famiglia spetta un sussidio di circa 1500 euro e un'indennità mensile a vita di circa 330 euro.

Per l'ultimo attacco di Hamas verrà versata una somma totale quindi - considerati i 1500 terroristi uccisi - di 2 milioni e mezzo di euro. Ma c'è di più: a ricevere soldi saranno anche i terroristi stessi arrestati e prigionieri nelle prigioni israeliane. Il salario mensile per i carcerati è di circa 330 euro che aumenterà progressivamente fino a poco più di 2800 euro al mese a persona. In totale sono stati catturati nelle ultime settimane 50 terroristi ai quali per questo mese verranno dati, dall'Autorità Palestinese, un totale di circa 17mila euro. «Siamo abituati a considerare Autorità Palestinese e Gaza come due entità distinte, ma ricevono gli stessi soldi - racconta a israele.net il direttore di Palestine Media Watch, Itamar Marcus - così adesso, secondo la legge approvata dall'Autorità Palestinese, pagheranno tutti retroattivamente a partire da questo mese, insieme a coloro che hanno compiuto l'attentato del 7 ottobre».

Ma da dove arrivano questi soldi? Principalmente dall'Unione Europea. A confermarlo è la raccomandazione del Parlamento Europeo, approvata il 12 luglio 2023, di cui Il Giornale è in possesso. Le premesse su questo meccanismo sono chiare: se da una parte si legge che «Hamas è riconosciuta dall'Ue come organizzazione terroristica», subito dopo prosegue che «l'Autorità Palestinese e l'OLP continuano a fornire fondi per i martiri alle famiglie dei palestinesi uccisi negli scontri violenti contro israeliani» e ancora «continuano inoltre a fornire retribuzioni distinte ai palestinesi nelle carceri israeliane, compresi i condannati per atti di terrorismo contro obiettivi ebraici». Ed infatti per il periodo 2021-2024 sono previsti 1,17 miliardi di euro per la Palestina dalla Strategia Comune Europea, più i 26,9 milioni di euro nel solo 2023 per gli aiuti umanitari.

Dopo l'attentato del 7 ottobre scorso sono stati assolutamente confermati gli aiuti umanitari ma anche gli altri fondi, se non con una richiesta di verifica da parte dei piani alti ma al momento niente è stato bloccato. Per quanto riguarda il nostro paese è previsto per il triennio un totale di 323 milioni di euro, di cui 80 milioni già erogati dall'Italia. «L'Autorità Palestinese dovrebbe essere grata ai paesi dell'Unione Europea, attualmente i principali finanziatori dell'Autorità Palestinese - dichiara ancora Marcus a israele.

net - poiché quest'ultima non potrebbe effettuare questi pagamenti legati al terrorismo senza il loro sostegno finanziario».

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