Discussione in tv, Scoglio muore in diretta

Un giornalista ha anche tentato la respirazione bocca a bocca. Prima di andare in onda era apparso molto agitato

Paola Balsomini

da Genova

Amava il Genoa, e basta. Il resto era solo contorno. E così, parlando di Genoa, se ne è andato ieri in tarda serata. Per tutti era semplicemente il Professore: «Non mi tolgono niente perché sono laureato - era solito ripetere Franco Scoglio - io insegno calcio». E per anni aveva provato ad insegnare tattica e schemi alla squadra più antica d’Italia. Mille emozioni, mille sussulti su quella panchina. La serie A nell’anno ’88-89, poi qualche ritorno: «Perché questi colori sono anche i miei». Se ne è andato così, alle 21.40, per un infarto mentre stava partecipando ad una trasmissione televisiva in onda sull’emittente locale Primocanale. In collegamento telefonico il presidente rossoblù Enrico Preziosi: «Io con lei non voglio avere niente da spartire», urlava Scoglio. Poi il malore, la trasmissione condotta da Giovanni Porcella, che ha provato a sorreggerlo negli istanti immediatamente successivi la tragedia, interrotta bruscamente. Qualcosa di grave era accaduto. Tutti lo hanno capito in una frazione di secondo. Il Professore è sbiancato, poi ha reclinato la testa all’indietro e ha perso coscienza. Nessuna voce, nessuna notizia, solo tante ambulanze.
Immediato il codice rosso. Hanno provato a rianimarlo, ma non c’è stato nulla da fare. E pensare che appena tre giorni fa, come era stato anticipato da il Giornale, il nome di Scoglio era nuovamente stato accostato a quello del Genoa. In piedi ci sarebbe stata una trattativa tra il presidente della Lucchese Fouzi Hadj, amico del Professore, ed Enrico Preziosi per la cessione del club ligure. Voci che rimbalzavano in un momento poco felice per la storia del Genoa. Voci poi smentite dal diretto interessato. La discussione in pochi minuti si è fatta animata. Due volte il capo era caduto all’indietro. Inizialmente si era pensato ad un gesto di diniego per quello che stava dicendo Preziosi, poi un nuovo malessere ed è intervenuto il conduttore.
Il giornalista Nino Pirito ha anche tentato la respirazione bocca a bocca, per alcuni istanti ha ripreso a respirare: «Appena arrivato in televisione – spiegano i giornalisti di Primocanale – era piuttosto agitato. Non aveva digerito la storia che sarebbe stato il mediatore di questa trattativa. Poi la discussione e il malore». Tra il litigio telefonico e l’arresto cardiaco è passato qualche minuto. Prima le ambulanze, poi la polizia e i magistrati che hanno sequestrato la registrazione della trasmissione. È finita così la lunga avventura del Professore. Stava per partire per la Guinea. Le nazionali africane erano la sua nuova passione. L’ultima telefonata appena due giorni fa: «Ho grandi progetti, grandi rivelazioni». Amava cullarsi nei ricordi del passato, quando sulla panchina dell’Acireale una notte aveva tagliato la traversa agli avversari: «Campo non regolamentare, non si gioca. Quella volta vinsi a tavolino. 3-0». Questo era il professore: un vulcano di idee, di schemi. «Il rombo come lo faccio io non lo fa nessuno». I successori gli invidiavano personalità e tatticismi. Tutti sono passati sentendo aleggiare l’ombra del tecnico più amato e odiato al tempo stesso.

«Se ci fosse stato Scoglio», era il leitmotiv dei tifosi che aleggiava da quando nel 2001 aveva lasciato per l’ultima volta il suo Genoa. Se ne è andato così, parlando della sua squadra che ora perde un altro pezzo di storia.

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