E in Provincia la voce di chi non ha voce

Paola Balsomini

Da tempo si batte per «portare un pò di umanità anche in politica». Compito arduo, spesso si perde ma qualche volta si vince. E allora, quando accade, la soddisfazione è maggiore. Così il vicecapogruppo azzurro in Consiglio Provinciale Lorenzo Zito è riuscito a far sentire la voce di chi non ha voce, con una mozione che, grazie ad un semplice sì della Provincia, renderà partecipi anche i sordomuti di tutto quello che accade a Genova. Manifestazioni, convegni, assemblee, appuntamenti. Prima erano incontri riservati a persone che non richiedono alcun tipo di supporto, adesso, grazie alla mozione di Zito, sono aperti a tutti. Del resto è bastato affiancare un interprete per permettere anche a chi non sente o a chi non parla di essere parte integrante di quello che succede in città. E’ bastato un pò di impegno e tanta sensibilità, dimostrata anche dal presidente Repetto che non ha esitato ad accettare una nuova regola che sa tanto di società civile.
Tutto era nato, appunto, da una mozione presentata in consiglio provinciale: «Premesso che - si legge - ad ogni cittadino deve essere garantito il diritto e l’accesso all’informazione, in modo particolare per quanto riguarda i problemi e la necessità della città in cui vive che lo coinvolgono direttamente; considerato che negli ultimi anni Genova sta assistendo a profondi cambiamenti che sono oggetto di iniziative, congressi, incontri e dibattiti organizzati dalle istituzioni sui temi di grande importanza, che riguardano il futuro della nostra città, e di conseguenza, i cittadini che vi abitano; già l’evento di «Genova 2004 città della cultura» non ha raggiunto nella stessa maniera tutti i cittadini che ne avevano diritto, non essendo stato tenuto in considerazione il problema dei sordomuti, portatori di handicap sensoriale; in consiglio provinciale è stato più volte sollevato il problema e ne sono state evidenziate anche le possibili forme di intervento; nella programmazione delle iniziative relazionate nell’ultimo Piano di Formazione della Provincia di Genova, è stata specificata la volontà di porre attenzione al problema citato: impegnano il presidente della Provincia di Genova affinché venga affiancata la figura di un interprete per i sordomuti, o di ausilii tecnici alternativi, in tutte le principali iniziative pubbliche della Provincia di Genova, in modo da rendere accessibile la pari opportunità di formazione anche ai soggetti portatori di questi tipo di handicap».
In realtà se è arrivato già il via libera della Provincia, presto potrebbe arrivare anche il sì della Regione e del Comune.
Forza Italia infatti si è già attivata per proporre nei rispettivi consigli la stessa identica mozione e lo stesso sta accadendo, con un documento congiunto, in tutta l’Italia.

Se venisse approvata anche da Pericu e Burlando la Liguria inizierebbe veramente ad essere una regione senza frontiere. Un passo importante che certamente aiuterà l’integrazione dei sordomuti, un passo di grande sensibilità per chi ha a cuore il linguaggio dell’umanità. Che sia a parole o con i gesti, poco importa.

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