(...) vedi accuse ai no-global, extracomunitari inquisiti e perfino funzionari pubblici indagati, la classe dirigente di sinistra si è sempre spesa in dichiarazioni di solidarietà a favore degli stessi soggetti coinvolti, pur rimettendosi al giudizio della magistratura». Il consigliere comunale di An conclude con un altro affondo, entra in tackle su questo silenzio assordante: «Non si comprende come in questa vicenda che vede enormemente danneggiata limmagine della città, nessuna voce si sia levata a sostegno, anche solo morale, di una storica società cittadina e del suo presidente che, pur non genovese, ha impiegato mezzi e risorse per il successo di una squadra che, da sempre, rappresenta, Genova nel mondo».
Dalla procura, ieri mattina, intanto, è stato confermato che la possibilità di premi a vincere al Venezia da parte di dirette concorrenti del Genoa è affiorata nel corso dellindagini. E gli indizi più pesanti riguarderebbero il Torino. Sempre da Palazzo di giustizia si sussurra che la famosa intercettazione tra Franco Dal Cin e un dirigente del Venezia, avvenuta nellintervallo, e riportata sui giornali, continuerebbe con frasi che comprometterebbero la società rossoblù e quella lagunare.
Quella di ieri è stata una giornata di attesa per il Genoa che si è preparato per studiare le ultime mosse in vista dellinterrogatorio di oggi quando sfileranno davanti al generale Italo Pappa, capo dellufficio indagini della Figc, Enrico e Matteo Preziosi, Stefano Capozucca, Franco e Michele Dal Cin, e Giuseppe Pagliara. Ci sarà anche lex tecnico genoano Serse Cosmi. Potrebbero essere presenti alcuni tifosi rossoblù per sostenere il presidente Preziosi ma non è stata predisposta nessuna iniziativa da parte della tifoseria organizzata genoana. Ieri, pomeriggio, intanto è stato il turno di Massimo Borgobello, intercettato mentre parlava con il direttore sportivo rossoblu, e il portiere Martin Lejsal, sostituito nellintervallo della partita con il Genoa.
Calcio scommesse. Si lavora sempre per capire se le conversazioni tra i due commercianti di Nervi, interrogati dai pm Alberto Lari e Giovanni Arena, e il gruppo di giocatori intercettati erano semplicemente chiacchiere da bar o qualcosa di più. Gli indizi spingono, come hanno confermato questa mattina dalla procura, soprattutto nella prima direzione e la conferma arriva anche da unaltra ammissione: per il momento, non ci sono tracce tali da far pensare che i giocatori scommettessero direttamente. Ma non solo. Per ora, non risultano calciatori iscritti nel registro degli indagati. Rimane da accertare un ultimo passaggio: si sta verificando la possibilità che potessero utilizzare altri soggetti, su questo punto i magistrati vogliono vederci chiaro. Comunque, negli uffici di Palazzo di giustizia si stanno ultimando le operazioni prima delle vacanze estive, in modo da consegnare alla giustizia sportiva intorno allinizio di settembre i fascicoli sul calcio scommesse.
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