Harding supplente di lusso alla Scala

Harding supplente di lusso alla Scala

Settimana ricca per la classica, che si apre oggi con il concerto della Filarmonica della Scala, l'ente che - in anticipo su epoche di liberalizzazioni - da trent’anni accetta le sfide del mercato libero. Si regge infatti su esclusivi finanziamenti privati, produce in proprio, suona in casa Piermarini e in giro per il mondo. Stasera la conduce Daniel Harding, inglese, spessissimo a Milano e alla testa della Filarmonica, condusse pure una Prima della Scala. Harding va a sostituire - per la verità - il tanto atteso Esa-Pekka Salonen, direttore-compositore che ha annullato tutte le date per problemi di salute. In programma, il Primo Concerto per pianoforte di Brahms con solista Lars Vogt. Quindi lo sfolgorio e sfavillio della Sagra della Primavera di Stravinskij. Che l'anno prossimo compirà la bellezza d'un secolo. Ieri, invece, si sono tenute le consuete prove aperte nell’ambito dell’iniziativa «La Filarmonica della Scala incontra la Città» nata dalla collaborazione tra UniCredit e Filarmonica della Scala.
Oggi. Conservatorio.
Assieme a quello di domani, per la Società del Quartetto, quello di stasera, in Conservatorio (ore 21) per le Serate, è l'appuntamento clou di musica da camera della settimana. Si propone musica della Vienna dei tempi d'oro, il duo - ungherese - è composto da Andras Schiff, pianoforte, e Miklos Perenyi, violoncello. In programma, Mozart ovviamente, quindi Schubert, Beethoven e Webern. Schiff è pianista di vaglia, si sa, regolarmente nel cartellone delle Serate Musicali. Noto per le propensioni per gli autori classici, Beethoven in testa, e per il Barocco di Bach. É musicista che s'è speso molto per la causa ungherese, l'anno scorso rilasciò dichiarazioni, scritte e orali, al curaro denunciando la deriva del proprio Paese. E in particolare, le leggi bavaglio.
Domani. Conservatorio.
É una delle poche medaglie al petto della Grecia del Duemila. Si chiama Leonidas Kavakos, violinista di Atene, nella rosa dei solisti che contano oggi. Suona per il Quartetto in Conservatorio con Enrico Pace. In Programma dalle 20.30, seconda, terza, sesta e settima Sonata per violino e pianoforte di Beethoven. Kavakos è un violinista dai tratti fisici fortemente latini, ma poco estroverso quando imbraccia lo strumento. Il suo è un suono nitido, terso, il fraseggio è pitagorico. Diresti un figlio della Grecia della classicità.
Mercoledì. Blue Note.
Che ci farà mai una musicista di classica al Blue Note? Per la verità, l'arpista Cecilia Chailly, sorella di Riccardo e figlia del compositore Luciano, è musicista no barriere. Non facciamoci ingannare dal suo decollo: a 19 anni era già prima arpa alla Scala. Lei è andata oltre gli steccati musicali, suona l'arpa, ma pure canta e scrive libri. Ha suonato per il Dalai Lama, al Festival di Sanremo, ha lavorato con tutti: Mina, Bocelli, Morgan, Dalla. Concerto alle 21.
Giovedì. Auditorium Cariplo.
L'Orchestra Verdi, diretta da Aldo Ceccato, propone un tutto Dvorak. I riflettori sono puntati sulla solista, la violinista Anna Tifu, sarda, una di quei giovani che controbilancia le lauree tardive degli italiani ultraventottenni. A 15 anni (ora ne ha ventisei) chiudeva con gli studi principali, nella sua Cagliari, quindi passava a Philadelfia in una delle botteghe di musica più pregiate al mondo, il «Curtis Institute». E' una musicista classica che non disdegna qualche uscita mediatica al fianco di Andrea Bocelli. Ore 20.30, repliche venerdì e domenica. Sempre all'Auditorium Cariplo, mercoledì (ore 20.30), va in scena l'Orchestra Barocca, cioè la Verdi in versione settecentesca,
Giovedì. Teatro Dal Verme (repliche sabato)
In contemporanea con la Verdi, l'orchestra dei Pomeriggi Musicali diretta da Pierre André Valade propone Beethoven e Schoenberg (ore 21, repliche sabato).
Sabato, domenica e lunedì 13.

Teatro alla Scala
Marko Letonja, a gennaio impegnato dei Contes d'Hoffmann per la regia di Carsen, torna a dirigere la Filarmonica della Scala (ore 20) nella Stagione Sinfonica del Teatro. Solo Novecento, quello più datato di Ravel, Debussy e Bartók, ma pure contemporaneo di Lombardi (con una prima assoluta).

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