Nell'autunno della Scala il gran ritorno di Abbado

Nell'autunno della Scala il gran ritorno di Abbado

Quest'oggi si aprono le settimane-Barenboim. Che incredibilmente si tratterrà a Milano - dove è direttore musicale della Scala - fino al 27 dicembre. Due mesi milanesi con tre sole uscite per concerti a Vienna, Berlino e Roma: un primato per questo direttore diviso lungo l'asse Milano-Berlino (dove è al timone della Staatsoper Unter den Linden), pianista, autore di saggi, e fondatore della West-Eastern Divan Orchestra.
Oggi Barenboim dirige Siegfried, terzo dramma della Tetralogia di Richard Wagner, con la regia di Guy Cassiers. Spettacolo coprodotto con Berlino dove è andato in scena il 3 ottobre. Lì, apprezzamenti per la veste musicale ma dissensi per la regia. Non hanno del tutto convinto le proiezioni sul fondale, l'agitarsi di scaglie di drago, cubi e gabbie di ferro. Non resta che vedere la reazione di Milano, di un teatro molto legato alla tradizione. Per chi volesse seguire da casa, Rai5 trasmette in lieve differita a partire dalle 19.50. Nel cast, il tenore Lance Ryan, nel ruolo del titolo, Peter Bronder, in quello del nano Mime, e Johannes M. Kranzle come Alberich. A interpretare la Valchiria Brunnhilde ci sarà l'ottima Nina Stemme.
È poi tra una replica e l'altra di Siegfrid che la Scala trae l'asso dalla manica con un ciclo di tre concerti con Barenboim protagonista. Tre appuntamenti (25, 30 ottobre, 7 novembre) per festeggiare i 70 anni di Barenboim: direttore e pianista, nato il 15 novembre del 1942, a Buenos Aires, da genitori di origine ebrea russa. Partiamo dall'appuntamento top: quello del 30, che vede il ritorno - dopo 26 anni di assenza - di Claudio Abbado. Che torna a lavorare con l'orchestra scaligera, ma tutt'uno con la Mozart di Bologna. Orchestra scaligera dove in realtà si conteranno ben pochi professori di 26 anni fa. Al pianoforte siederà l'amico Daniel, impegnato nel primo Concerto di Chopin. In questa settimana del gran rimpatrio, arrivano poi alla Scala due degli eredi-pupilli di Abbado: Gustavo Dudamel, venezuelano, e Daniel Harding, inglese.

Giovani direttori che devono i loro primi passi, ma anche il sostegno successivo, proprio ad Abbado. Barenboim suonerà cinque concerti, oltre a quello di Chopin, il Primo di Brahms, Bartók e Caikovskij, e il Secondo di Liszt.

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