Primavera étoile con la coppia Bolle-Zakharova

Primavera étoile con la coppia Bolle-Zakharova

La Scala continua a conciliare tradizione e novità, questa volta debitamente separate in appositi spettacoli di danza. Che sono attesi dal 3 maggio e affidati alla coppia di lusso Svetlana Zakharova e Roberto Bolle, due etoile fuoriclasse. Così, settimana prossima andranno in scena due balletti divisi da quasi mezzo secolo di storia. Ritorna l'ormai classico Marguerite and Armand, classe 1963, ispirato al romanzo di Dumas La signora delle camelie, e tradotto in danza nel più puro spirito british da Frederik Ashton. Seconda parte con Concerto DSCH, una creatura del coreografo Alexei Ratmansky che la fece debuttare con il New York City Ballet nel 2008. Mai visto alla Scala, sarà un balletto che va ad aggiungersi al repertorio scaligero.
Di questa felice combinazione fra un prodotto romanticamente britannico e modernità russa ne parla stasera (ore 18) Elisa Guzzo Vaccarino, al Ridotto dei Palchi della Scala.Marguerite and Armand è una produzione già vista alla Scala, confezionata da Ashton, coreografo di Sua Maestà, su misura per Margot Fonteyn e Rudolf Nureyev. Le musiche di Franz Liszt. Si narrano le vicende della Signora delle camelie, sì, proprio la figura da cui Giuseppe Verdi avrebbe tratto la sua Traviata. È una lunga retrospezione con Marguerite (Zakharova) che, nel Prologo, è sul letto di morte e rivive alcuni momenti della sua esistenza. Seguono quattro quadri. L'Incontro segna il colpo di fulmine tra i due che nel quadro La campagna si amano appassionatamente fino a quando il Padre di Armand rompe l'idillio: Marguerite è una prostituta, quindi questa unione non s'ha da fare, dice il padre. Ne L'insulto, la donna, che ha dovuto abbandonare Armand, ostenta pregiati gioielli, i proventi della professione, mandando su tutte le furie Armand. Nella scena finale Marguerite, malata e sola, si riconcilia con l'amato. Giusto il tempo di una carezza che la donna morirà. Di tutt'altra natura il balletto-concerto DSCH su musiche di Dmitrij Schostakovich alias «D.Sch». Il russo Ratmansky crea un lavoro vitalistico su musiche vivaci come non mai per gli standard del compositore. Che trasse un sospiro di sollievo per la morte di Stalin e firmò una composizione traboccante di energia positiva. Un balletto, per la prima volta alla Scala, e mai affrontato da dalla Zakharova: ballerina tra le più formidabili di oggi. Concerto DSCH apre con due ballerini impegnati in una danza brillante.

Così come virtuosistica sarà la performance della ballerina che d'improvviso si stacca da un gruppo di danzatori. Nel movimento di mezzo, l'Andante, si ha un liricissimo pas de deux. Balletto che accorda ampi spazi di manovra ai solisti chiamati però ad interagire con il corpo di ballo.

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