Il pm Arena allontana le nuove nubi sul Grifone

Smentita l’apertura di un altro fascicolo per la combine nella gara contro la Salernitana

Il pm Arena allontana  le nuove nubi sul Grifone

Paola Balsomini

Poco più di un mese fa la gara tra Genoa e Piacenza non era stata presa in considerazione dall’Ufficio Indagini della Figc per mancanza di prove nell’accusa di tentata combine. Diversamente andò a finire, ma questa è storia nota, per l’ultima partita di campionato contro il Venezia. In realtà adesso, a distanza di settimane, si è parlato di una nuova gara incriminata, quella tra Salernitana-Genoa del 3 febbraio, conclusasi con la vittoria dei campani per 4-0. Una sonora sconfitta per il Genoa, squadra in vetta alla classifica, con ben 8 punti di vantaggio su Verona, Empoli, Torino e Treviso. Ieri però è stato lo stesso pm Giovanni Arena, titolare dell’inchiesta insieme ad Alberto Lari, a smentire che in procura esista un fascicolo sulla partita giocata all' Arechi di Salerno.
Nelle scorse ore infatti si era aperto un nuovo giallo e si era parlato di una nuova intercettazione tra il presidente Enrico Preziosi e un ex presidente di serie A. Preziosi si sarebbe lamentato per la sconfitta contro la Salernitana: «Non ti capisco - gli risponde l’interlocutore - ti sei preso quel giocatore che io mi sono tolto perchè si vendeva le partite...».
Si era parlato anche di un giro di soldi (60 mila euro) arrivati ad un rossoblù e di nuovi interrogatori. Ieri il presidente della Salernitana Aniello Aliberti aveva anche fatto sapere di essere pronto a tutelarsi nelle sedi competenti: «Sono rimasto sbalordito nell'apprendere che i magistrati genovesi stanno indagando su una presunta combine tra Salernitana e Genoa. Spero solo che tutto questo non corrisponda a verità, in caso contrario sarò costretto a tutelare la mia persona e la società contro gli eventuali responsabili nelle sedi competenti».
In serata però si è saputo che, almeno per il momento non c’è nessun fascicolo aperto, anche se i pm continuano a passare al vaglio le intercettazioni telefoniche.
Ma i guai per Preziosi non sono ancora finiti e ieri è andata avanti anche l’inchiesta che lo coinvolge nel fallimento del Como. Per questo è anche stato iscritto nel registro degli indagati il dg juventino Luciano Moggi.
Negli interrogatori del 30 luglio infatti Moggi fu uno dei diversi personaggi ascoltati come persone informate dei fatti dal sostituto procuratore comasco Vittorio Nessi. Nelle settimane precedenti il pm Nessi aveva sentito per due volte lo stesso Preziosi e il suo successore, Aleardo Dall'Oglio. Dalla documentazione portata da Dall'Oglio al pm sarebbe emerso il coinvolgimento di Moggi per via di due scritture private del luglio 2003 con le quali veniva garantito il trasferimento alla Juve dei giocatori del Como Piccoli e Pederzoli, per l'anno successivo, per la somma di un milione e 600 mila euro. Somma del tutto virtuale che finì nel bilancio dei lariani, mentre nella realtà i due giocatori vennero poi acquistati dalla Juve per 20 mila euro, come risultava dai contratti depositati in Lega Calcio. Quando il nuovo presidente Dall'Oglio, che aveva rilevato la società da Preziosi, si accorse che quella contabilizzata era una somma fantasma, ne chiese conto all’attuale patron del Genoa. Dal Re dei Giocattoli avrebbe avuto rassicurazioni circa un risarcimento che poi, secondo Dall’Oglio, non arrivò e che non potè quindi colmare almeno in parte il buco nelle casse societarie.
Nel frattempo a Genova la Digos continua anche ad indagare sul colpo di fucile sparato venerdì notte alla finestra del pm Arena.

La polizia scientifica che ha eseguito i rilievi, ieri ha individuato la traiettoria dello sparo che ha raggiunto la finestra a vetro doppio nell' angolo in basso. Resta da determinare l' arma che ha sparato il colpo ma non è escluso che si tratti di un piccolo calibro.

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