Il ministro che abolì la ghigliottina si dà all'opera

Il ministro che abolì la ghigliottina si dà all'opera

Robert Badinter, ottantacinquenne ex Guardasigilli di Mitterand, colui che ha abolito la ghigliottina in Francia, debutta come librettista di melodramma. Stasera, all'Opéra di Lione, va in scena la prima mondiale di Claude, su musiche di Thierry Escaich, in un allestimento di Oliver Py. Un manifesto in musica contro la pena di morte e l'ingiustizia. Perché in Francia, il Paese della liberté-egalité-fraternité, l'abolizione della pena capitale è stata incredibilmente tardiva: nel 1981. «Ma in Cina e Usa, per citare alcuni Paesi, è ancora in vigore», reclama Badinter, una vita spesa nel nome di queste battaglie.
Badinter va «matto per l'opera: è l'arte totale. Amo il balletto e il teatro, ma l'opera comprende tutto. A Mozart, poi, va la mia ammirazione incondizionata». La lirica è una forma d'arte sempre attuale, sostiene l'ex Ministro della Giustizia. «Però è difficile creare nuovi titoli. Pochi musicisti si prendono il rischio di scrivere una nuova opera. E poi, una volta trovato il compositore, bisogna riuscire a individuare il librettista adatto, quindi il regista, i cantanti... È veramente un'impresa. Senza contare che è un'operazione molto costosa», spiega. Badinter ha lavorato due anni al libretto, «mi sono incontrato spesso con il compositore, abbiamo discusso a lungo». Chi comanda fra i due? «Il boss è il compositore, non si discute. Le opere sono di Mozart, non di Da Ponte».
Hugo, per il suo romanzo, prese spunto dalla vicenda di un operaio che ruba del pane e finisce in galera, qui subirà le angherie del direttore finendo sul patibolo. «Nel corso dei suoi viaggi - racconta Badinter -, Hugo seppe di Claude dai giornali dell'epoca. Si informò e raccolse notizie forgiando un eroe che preannuncia Jean Valjean dei Miserabili». Ma l'ex ministro della Giustizia è andato oltre, si è letto la documentazione relativa a quel vecchio caso. «Ho scartabellato tra i fascicoli di Claude Gueux e mi sono reso conto che non corrispondevano del tutto allo scritto di Victor Hugo. Probabilmente Claude Gueux era omosessuale. La mentalità dell'epoca non consentiva di trattare questo argomento, ma rileggendo i verbali del processo è evidente che tra Claude Gueux e il giovane carcerato Albin, c'è una relazione di tipo omosessuale».

Perché ha deciso di scrivere un libretto? È stato il sovrintendente del teatro, Serge Dorny, a convincermi. Così gli ho detto, «Bene, adesso lei ha un librettista che non ha mai scritto un libretto d'opera e un compositore che non ha mai composto un'opera». Vediamo cosa ne esce fuori.

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