Scala in stallo: Lissner senza successore

Ieri, con il Cda della Scala, non si pensava certo di spuntare il nome del sovrintendente che dal 2015 subentrerà a Lissner. La soluzione dell'enigma si sposta a inizio estate. Inevitabile se si considera che il tema chiave della riunione è stata l'analisi di uno studio della Bocconi che elegge la Scala ad «attore centrale nella rete internazionale». Impossibile designare in tempi stretti un leader? Nell'Italia della tutela dei plurimi interessi, sì. Il Cda della Scala s'è risolto con una bella fumata nera. E qualche nota di colore. Bocche cucite dei consiglieri che rimandando al sindaco di Milano, Presidente del Cda. Ma Pisapia dribbla i giornalisti uscendo dal retro del teatro. In serata Scala e Comune si accordano e finalmente diramano comunicati stampa che non dicono nulla. Pisapia parla di un «percorso condiviso per individuare la figura del sovrintendente». Non si è deciso se si opterà per la doppia figura di sovrintendente e direttore artistico, o si proseguirà con tutti i poteri in uno: come Lissner insegna.

Domenica alla Scala si è scioperato anche perché non si accetta che il contratto integrativo venga ridotto della metà: ma ieri il Cda non ha neppure trattato il tema. Perché questa è la decisione ultima. Dunque altri scioperi?

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