Dal tribunale arriva l’ultima chiamata per l’inferno

Il Genoa perde anche in appello Acquistato dalla Salernitana De Angelis, forse in arrivo Accardi

Dal tribunale arriva l’ultima chiamata per l’inferno

Paola Balsomini

Adesso è proprio finita. Anche l’ultimo grado di giudizio ieri ha condannato il Genoa alla serie C. Tre righe, in fondo ad un' ordinanza di 13 pagine, chiudono il lungo braccio di ferro tra il club rossoblù e la Federcalcio, anche se il patron Enrico Preziosi sta già preparando un nuovo ricorso, questa volta per danni economici. Tre righe per dire che la giustizia sportiva è autonoma e che quindi quella ordinaria non può intervenire contro la decisione della Disciplinare e la sentenza della Caf che relega il Genoa in serie C1. Ora non c’è più possibilità di appello e la speranza dovrà lasciare il posto alla rassegnazione. Parola che certamente poco si addice al Re dei Giocattoli che raccoglie l’ultima sconfitta ma va avanti per la sua strada: allestisce in tre giorni una squadra competitiva anche per la serie C, inizia un altro braccio di ferro per non svendere i giocatori ai grandi club e versa una fidejussione di 12 milioni di euro garantiti dalla banca Carige. Pazienza quindi se l’ultimo assalto del Genoa al fortino della Figc non è andato a buon fine; del resto le speranze che la sentenza di Vigotti venisse ribaltata erano ridotte al lumicino. Infatti secondo i giudici «il Genoa cerca di sommare i due tipi di rimedio», ricordando la violazione dei diritti costituzionali dei soggetti intercettati e chiedendo che «la decisione della Caf venga sostituita». In poche parole, i giudici parlano di ambiguità del reclamo e sottolineano che il Genoa «non chiede alcun riesame della decisione della Caf», ma intende soltanto far valere la nullità derivante «dall' aver utilizzato intercettazioni telefoniche al di fuori delle ipotesi disciplinate». L’obiettivo quindi era quello di ottenere la riiscrizione al campionato di serie A. L’avvocato D’Angelo comunque penserà a portare avanti la causa per danni economici: «Ho già avvertito il presidente - ha detto D'Angelo -. Adesso stiamo pensando alla strada da adottare per affrontare il problema risarcitorio. Sotto il profilo sportivo non potremo più ottenere ciò che speravamo». Anche gli avvocati quindi, da subito ottimisti, hanno posto la parola fine. Le istituzioni genovesi, dopo gli ultimi bagliori in un prolungato buio, continuano invece a ribadire la disparità di trattamento tra il Genoa e gli altri club: «Mi dispiace moltissimo per la sentenza - spiega il presidente della Provincia Alessandro Repetto - Rimane sempre il dato di fondo di un diverso trattamento della giustizia sportiva nei confronti del Genoa rispetto alle altre squadre come la Juventus, la Roma e la Lazio».


Comunque il Grifone si sta già attrezzando: ieri Preziosi ha acquistato Stefano De Angelis, esterno sinistro della Salernitana di 30 anni e Giuspepe Greco, trequartista in arrivo dal Padova ma già di proprietà del Genoa. Vicino anche l’accordo con il difensore del Palermo Pietro Accardi, mentre domani Milito sarà ceduto al Saragozza.

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