Allergie, rinite allergica o vasomotoria. I sintomi e le buone abitudini

Anche l’anatomia del naso incide sui sintomi. Ne parliamo con il dott.Tito Marianetti, chirurgo maxillo facciale

Allergie, rinite allergica o vasomotoria. I sintomi e le buone abitudini

Negli ultimi anni le fioriture e la produzione di pollini cominciano prima e finiscono più tardi, a causa dei cambiamenti climatici. In aggiunta, sempre più spesso si sovrappongono e ciò aumenta il peso delle allergie. Le terapie di oggi consentono, senza troppi effetti indesiderati, di tenere a bada i sintomi anche stando all’aria aperta. Tuttavia, il primo passo è avere una diagnosi corretta. Ci sono poi accorgimenti per ridurre il rischio, tra cui evitare di uscire nei momenti critici della giornata, in cui la quantità di pollini cresce.

La letteratura scientifica ha messo in luce come negli ultimi anni ci sia stato un aumento di alcuni pollini, tra cui quelli del cipresso e dell’ambrosia. Quest’ultima è una pianta erbacea originaria del Nord America che può scatenare forti reazioni allergiche. In generale si osservano frequenti oscillazioni da un anno all’altro nell’andamento della stagione allergica e nei suoi picchi. Ecco perché è sempre più difficile fare delle previsioni. Tuttavia, una volta individuata la causa della propria allergia, consultare i bollettini settimanali dei pollini e il calendario pollinico può essere un valido aiuto. Si tratta dei dati del monitoraggio aerobiologico. Sebbene si tratti di informazioni ancora poco sfruttate in Italia, in gran parte dei Paesi europei, le reti di monitoraggio dei pollini sono molto considerate.

I sintomi

I sintomi più comuni dell’allergia sono: naso che cola, starnuti, prurito agli occhi e alla gola, nonché difficoltà respiratorie. Alcuni disturbi possono essere riconducibili anche ad altre cause, tra cui il covid, la sinusite o il raffreddore. Tuttavia, “anche se molti sintomi sono sovrapponibili, ci sono differenze – come spiega il Dott. Tito Marianetti, specializzato in chirurgia maxillo facciale e docente all’Università Cattolica di Roma - Ad esempio, nelle riniti allergiche il muco è chiaro e acquoso, mentre nelle rinosinusiti le secrezioni sono muco-purulente, quindi gialle e verdi. Inoltre, possono comparire altri sintomi, tra cui mal di gola o febbre. Invece, le allergie sono di frequente accompagnate da fastidi come il prurito agli occhi o alla gola e la lacrimazione”. I sintomi delle allergie sono spesso stagionali e legati alla presenza di allergeni specifici, come polline, muffe e peli di animali. I fattori scatenanti si possono sommare tra loro aggravando la sintomatologia.

Riconoscere gli allergeni

Per prevenire e trattare le allergie di stagione è necessario innanzitutto individuare gli allergeni. Ci sono diversi tipi di polline che possono causare allergie, e la quantità e la concentrazione di questi allergeni possono variare in base alla regione e alla stagione. Una volta individuati, sarà più facile evitarne l'esposizione.

“L’allergologo potrà elaborare la diagnosi – spiega Marianetti. Inoltre, il paziente può rivolgersi all’otorino o allo specialista maxillo facciale per effettuare una visita all'interno del naso. Infatti, “la prima cosa da fare – spiega lo specialista – è individuare la tipologia di rinite, se allergica o vasomotoria. La causa è diversa, ad esempio la rinite vasomotoria può essere provocata dagli sbalzi termici. In entrambi i casi, i sintomi sono molto simili e i turbinati che sono due formazioni ai lati del setto nasale, si gonfiano. Ciò provoca la riduzione del passaggio aereo a livello delle fosse nasali, rendendo difficile la respirazione”. L’allergia deve essere affrontata con la giusta terapia, ribadisce Marianetti. In base al tipo di allergia ci sarà un iter specifico. Ad esempio ci sono le terapie desensibilizzanti, ci sono i farmaci antistaminici o cortisonici, utilizzabili anche localmente. Solo lo specialista può tracciare la strada.

L'anatomia del naso incide

Un altro aspetto che ha un grosso peso sulla respirazione e quindi influisce sui sintomi dell’allergia è l’anatomia del naso. Non determina il rischio di sviluppare allergie ma può peggiorare di molto il disagio che ne deriva. “Nel naso sono presenti due canali che corrispondono alle fosse nasali – spiega il dott. Marianetti – se uno dei due è più stretto, per via di una deviazione settale oppure a causa di un’ipertrofia del turbinato, anche una leggera allergia può impedire il passaggio dell’aria. Se invece il setto nasale è dritto e l'anatomia interna della fossa nasale è normale, una leggera allergia che aumenta il turbinato del 20-30 per cento, non chiuderà completamente il passaggio aereo”. In conclusione, “una condizione basale alterata all’interno del naso aggrava i sintomi dell’allergia”. Più la condizione di partenza non è ottimale, maggiore sarà il rischio di sintomi più gravi e di conseguenza la difficoltà nella respirazione.

Come nascono le allergie

Le allergie di stagione, anche note come febbre da fieno, sono una reazione del sistema immunitario a particelle di polline liberate dalle piante durante la stagione di fioritura. Quando queste particelle entrano nel corpo, il sistema immunitario le riconosce come sostanze estranee e le attacca, scatenando la produzione di istamina e altri composti responsabili dei sintomi. I tipi di polline variano a seconda della pianta e della regione in cui ci si trova. Ad esempio, l'albero del cedro può causare allergie nei mesi invernali, mentre il polline di piante come l'olmo, il tasso, l'acero e la betulla sono comuni durante la primavera. Inoltre, gli studi suggeriscono che l'inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici potrebbero influenzare la gravità delle allergie stagionali. Ad esempio, un aumento dei livelli di anidride carbonica nell'atmosfera potrebbe aumentare la quantità di polline prodotto dalle piante, causando un aumento della concentrazione di allergeni nell'aria.

Ridurre l'esposizione

Alcuni accorgimenti possono ridurre il rischio di allergie di stagione. Ad esempio, evitare di uscire durante i picchi di concentrazione di polline nell'aria, indossare occhiali da sole e mascherina, riduce l'esposizione agli allergeni dell’aria. Dopo essere stati all'aperto, è consigliabile lavare i capelli e cambiare i vestiti, su cui il polline si accumula facilmente. In aggiunta, è importante mantenere la casa pulita. Ciò significa aspirare regolarmente i tappeti e le superfici, lavare le lenzuola e le federe del cuscino regolarmente, e utilizzare un purificatore d'aria per rimuovere gli allergeni dall'aria interna. Inoltre, è importante evitare di tenere le finestre aperte, al di fuori del normale ricambio dell’aria, per impedire l'ingresso di polline e di altri allergeni, come suggerisce l'American Academy of Allergy, Asthma & Immunology (AAAAI).

Picchi di polline

Un'altra strategia importante per tenere a bada le allergie di stagione è monitorare i livelli di polline nell'aria. Ci sono diversi siti web e applicazioni che offrono informazioni aggiornate sui livelli di polline e molte di queste applicazioni consentono di personalizzare le informazioni in base alla propria posizione geografica e ai propri allergeni.

Monitorare i livelli di polline può aiutare a prendere precauzioni, ad esempio rimanendo al chiuso durante i picchi di concentrazione di polline nell'aria, come suggerisce anche il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitense. Si tratta di buone abitudini che possono ridurre i sintomi delle allergie. Quando persistono è importante rivolgersi a uno specialista, il quale individuerà la terapia adatta al caso.

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