Fast fashion, il caro prezzo della moda low cost

Il fast fashion produce circa il 4% dei rifiuti globali. È un modello di produzione e vendita di abbigliamento a basso costo, spesso prodotto in massa in paesi con bassi salari e condizioni di lavoro precarie.

Fast fashion, il caro prezzo della moda low cost

Il Fast Fashion costa caro. Il modello che ha rivoluzionato il mondo della moda grazie ai prezzi contenuti per i consumatori finali in realtà presenta un conto salato in termini sociali e ambientali. Uno dei problemi principali del fast fashion è la sua produzione su vasta scala e il conseguente impatto ambientale. L'industria tessile è una delle più inquinanti al mondo, a causa del consumo di risorse idriche, dell'uso di sostanze chimiche nocive e della produzione di rifiuti. Per non parlare dello sfruttamento dei lavoratori.

La cultura dello scarto

Secondo un rapporto del 2019 della Fondazione Ellen MacArthur, l'industria della moda produce circa 2,1 miliardi di tonnellate di rifiuti all'anno, il che equivale a circa il 4% di tutti i rifiuti globali. Inoltre, la produzione di abbigliamento a basso costo ha spinto i consumatori a comprare sempre di più, spesso a discapito della qualità e della durata dei capi. Ciò ha portato a una cultura dello scarto, in cui i vestiti vengono indossati poche volte prima di essere gettati. Questo ha creato un enorme problema di smaltimento dei rifiuti tessili, che spesso finiscono in discariche o inceneritori, causando ulteriore inquinamento.

A rischio i diritti dei lavoratori

Oltre ai problemi ambientali, il fast fashion ha anche conseguenze sociali negative. La produzione di abbigliamento a basso costo spesso avviene in paesi in via di sviluppo, dove i lavoratori sono sottopagati e lavorano in condizioni di lavoro pericolose. In molti casi, le fabbriche che producono abbigliamento fast fashion violano i diritti dei lavoratori, inclusi il diritto a salari equi, orari di lavoro regolari e condizioni di lavoro sicure. Infatti, uno studio de l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), afferma che circa il 75% dei lavoratori dell'industria tessile mondiale sono donne e molte di queste donne lavorano in condizioni precarie e sono sottopagate.

Acquistare in modo sostenibile e responsabile

I consumatori possono contribuire al fine di contrastare il fast fashion, scegliendo di acquistare abbigliamento di alta qualità, preferibilmente prodotto in modo sostenibile e responsabile. Possono anche considerare l'acquisto di abbigliamento di seconda mano o l'affitto di abiti per eventi speciali, in modo da ridurre il consumo di abbigliamento nuovo. Come spiega un rapporto del 2017 della società di consulenza McKinsey, l'industria della moda ha visto un aumento del 4,5% nelle vendite annue tra il 2000 e il 2015, ma ha anche registrato una diminuzione della durata media di un capo di abbigliamento del 36% In conclusione, il fast fashion è un problema serio che ha gravi conseguenze ambientali e sociali.

Tuttavia, ci sono molte azioni che possono essere intraprese per combattere questo fenomeno, inclusa l'adozione di un approccio più sostenibile alla moda da parte delle aziende e dei consumatori. Solo attraverso un impegno congiunto è possibile creare un'industria della moda più equa, sostenibile e rispettosa nei confronti di chi lavora in questo settore.

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