Afragola, l'orrore su Martina: "Morta dopo lunghi minuti di agonia"

La 14enne è stata colpita con una pietra alla testa. Secondo la procura, l'ex fidanzato Alessio Tucci "ha agito con crudeltà"

Afragola, l'orrore su Martina: "Morta dopo lunghi minuti di agonia"
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Martina Carbonaro, la 14enne uccisa in un casolare diroccato ad Afragola lunedì 26 maggio, sarebbe morta dopo lunghi minuti di agonia. È quanto si legge nell'ordinanza con cui il gip del Tribunale di Napoli Nord, Stefania Amodeo, ha confermato il fermo e disposto la misura cautelare del carcere per Alessio Tucci, l'ex fidanzato della vittima accusato di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Lo rivelano fonti investigative alla stampa.

L'agonia di Martina

La 14enne è stata colpita con una pietra alla testa e poi sepolta sotto un cumulo di detriti. Dalla consulenza preliminare del medico legale emerge che la ragazzina sarebbe morta in seguito alle ferite riportate - almeno tre colpi inferti con un sasso -, ma forse era ancora viva, seppur agonizzante, quando Tucci ha sovrastato il cadavere con vecchi arredi e rifiuti recuperati all'interno dell'edificio dismesso. Un'ipotesi che, se fosse confermata dall'autopsia, aprirebbe uno scenario ancor più agghiacciante circa le circostanze del decesso e smentirebbe, almeno in parte, la versione fornita dall'indagato.

La versione di Tucci

Nel corso dell'interrogatorio di convalida del fermo, infatti, il 19enne ha raccontato che la Martina "non respirava più" già dopo il primo il colpo. "Lui ha cercato di abbracciarla, - aveva spiegato ai cronisti l'avvocato Mario Mangazzo, difensore del giovane, al termine dell'udienza di venerdì mattina - lei ha rifiutato quell'abbraccio e a seguito di questo comportamento, mentre era di spalle, l'ha colpita". Poi "ha sferrato un altro paio di colpi sempre con la stessa pietra - aveva puntualizzato il legale - e, quando si è reso conto che Martina non era più in vita, ha girato il corpo e l'ha coperto con degli arredi che erano nella casa abbandonata".

La procura: "Ha agito con crudeltà"

Fatto sta che nell'ordinanza di arresto emessa dalla Procura di Napoli Nord a carico di Tucci, si parla di un'azione perpetrata sulla vittima con efferatezza. "I colpi sono stati diversi, tanto è vero che abbiamo ritenuto di contestare che Tucci ha agito anche con crudeltà: perché ha sferrato una serie di colpi su Martina", ha spiegato il procuratore di Napoli Nord Annamaria Lucchetta durante la conferenza stampa di sabato pomeriggio. Tra i due ragazzi c'era "una relazione affettiva interrotta" ma "nessun segnale di criticità è stato ricevuto né dalle forze dell'ordine né dall'autorità giudiziaria".

"Personalità allarmante"

Nel tratteggiare il profilo dell'indagato, si sottolinea nel provvedimento, emerge "una allarmante personalità" e "incapace di controllare i propri impulsi". Quanto all'omicidio, il 19enne avrebbe agito "con disinvoltura" e "freddezza", partecipando alle ricerche dell'ex fidanzata scomparsa e mentendo ai genitori.

Inoltre si sarebbe disfatto abilmente degli abiti verosimilmente sporchi di sangue. Infine il gip, motivando la misura cautelare in carcere, evidenzia "un pericolo concreto di reiterazione di reati della stessa specie".

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