Svolta nel caso riguardante il tragico incidente avvenuto la sera di sabato 19 giugno nelle acque del Lago di Garda al largo di Portese, dove hanno perso la vita Umberto Garzanella e Greta Nedrotti. I magistrati di Brescia hanno trasmesso un mandato di arresto europeo nei confronti di uno dei due turisti tedeschi che erano a bordo del motoscafo Riva che quella serata aveva travolto il gozzo in legno di Garzarella, uccidendo il giovane sul colpo. La 25enne si sarebbe invece potuta salvare se i due indagati si fossero buttati in acqua impedendole di annegare.
Richiesta di arresto per uno dei due tedeschi
La notizia della richiesta di arresto è riportata da Brescia Oggi. Secondo quanto emerso, la Procura di Brescia ha trasmesso il mandato ai colleghi di Monaco di Baviera, per il fermo del 52enne che, come lui stesso aveva ammesso, si trovava alla guida del motoscafo entrato in rotta di collisione con il gozzo dei due ragazzi. Il giorno seguente all'incidente, ovvero domenica 20 giugno, il 52enne era stato sottoposto all'alcol test, il cui esito era risultato negativo. L’altro tedesco, il proprietario della potente imbarcazione, si era invece rifiutato di sottoporsi al test. Il lunedì dopo entrambi erano ripartiti facendo ritorno in Germania, a Monaco di Baviera.
Greta si sarebbe potuta salvare
Adesso, su richiesta della Procura di Brescia, il giudice ha emesso un provvedimento cautelare nei confronti di uno dei due manager tedeschi e la decisione del giudice dovrebbe arrivare lunedì prossimo. I due tedeschi, entrambi 52enni, sono al momento indagati per omicidio colposo plurimo e omissione di soccorso. Nelle immagini di un video, ripreso dalle telecamere di sicurezza, si vede chiaramente che uno degli indagati prima barcolla e, subito dopo, non riuscendo a reggersi in piedi, cade in acqua. Il fatto che siano entrambi ritornati in Germania dopo aver falciato al vita a due giovani aveva fatto esplodere molte polemiche in Italia.
Ricordiamo inoltre che, secondo quanto emerso dagli esami autoptici eseguiti sui corpi delle vittime, mentre il ragazzo è risultato essere morto sul colpo, l’impatto con l’imbarcazione gli aveva infatti reciso di netto l’aorta, Greta presentava lesioni alle gambe e un piede semi-amputato.
Questo, secondo il parere del medico legale nominato dalla Procura, Maria Cristina Russo, non avrebbe ucciso la ragazza che si sarebbe quindi potuta salvare. La morte della 25enne è stata causata dalla grande quantità di acqua ingerita e finita nei polmoni. Greta è morta per annegamento.
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