
Un caccia stealth di quinta generazione "fatto in casa" per rispondere ai jet di fabbricazione cinese del Pakistan. È questa la risposta dell'India ai J-10 di Islamabad, gli stessi che hanno distrutto un Rafale francese indiano e messo in difficoltà le forze aeree di Delhi. Di cosa stiamo parlando? Dell'Advanced Medium Combat Aircraft (AMCA) che ha appena ricevuto il via libera del governo guidato da Narendra Modi. Certo, servirà del tempo prima di vedere all'opera il velivolo ma intanto la decisione è stata presa: il gigante asiatico vuole puntare su un caccia stealth autoctono e segnare una svolta per la sicurezza nazionale. Il dossier è caldissimo: ecco che cosa sappiamo.
Il caccia autoctono dell'India
Il ministero della Difesa di Nuova Delhi ha annunciato di aver approvato il "modello esecutivo" per l'AMCA, un progetto di aereo da combattimento di quinta generazione volto a potenziare le capacità di attacco in profondità dell'aeronautica militare indiana, aprendo al contempo la strada allo sviluppo del prototipo e alla successiva produzione. "Si tratta di un passo importante verso lo sfruttamento delle competenze, delle capacità e delle abilità locali per sviluppare il prototipo AMCA, che rappresenterà una pietra miliare verso Aatmanirbharta (un'India autosufficiente ndr) nel settore aerospaziale", ha spiegato lo stesso dicastero in una nota ufficiale riferendosi all'iniziativa di punta del governo volta a incrementare la produzione nazionale e ridurre la dipendenza dalle importazioni.
Il progetto AMCA, ha aggiunto il South China Morning Post, sta entrando in una fase cruciale di sviluppo. Già, perché mentre sistemi autoctoni come il sistema di difesa aerea a cortissimo raggio (VSHORADS), il missile anticarro guidato trasportabile (MPATGM) e l'aereo da combattimento leggero HAL Tejas Mark 2 si avvicinano all'induzione, l'industria della difesa indiana si trova sull'orlo di una trasformazione epocale.
Questo cambiamento è stato accelerato, ovviamente, dall'ultimo scontro contro il Pakistan. Pare che il combattimento, o meglio l'intera operazione in risposta all'attentato in Kashmir, abbia evidenziato la necessità dell'India di contrastare Islamabad ma anche di rispondere al coinvolgimento indiretto della Cina. L'obiettivo, dunque, coincide con la creazione di adeguati sistemi di difesa e mezzi militari autoctoni.
Delhi si affida all'AMCA
In un primo momento l'India non aveva pianificato di sviluppare un aereo da combattimento di quinta generazione come l'AMCA, e preferiva anzi concentrarsi sul Tejas Mark 1A, un aereo da combattimento multiruolo di quarta e quinta generazione, e sul Mark 2, una specie di variante migliorata. Con il lancio del richiamato AMCA, Delhi si unirà a un gruppo selezionato di nazioni che dispongono di caccia stealth di quinta generazione: l'F-22 Raptor e l'F-35 degli Stati Uniti, il J-20 della Cina e il russo Sukhoi Su-57.
Nel marzo dello scorso anno, il Comitato di gabinetto per la sicurezza presieduto da Modi ha approvato la progettazione e lo sviluppo su vasta scala di cinque prototipi AMCA con un budget iniziale superiore a 150 miliardi di rupie (1,8 miliardi di dollari). L'AMCA è concepito come un caccia multiruolo bimotore di peso medio, dotato di funzionalità stealth avanzate, tra cui vani porta-armi interni e volo supersonico prolungato. La grande sfida? Raggiungere rapidamente una produzione in serie affidabile di un sistema completo che comprenda sistemi ausiliari, elaborazione dati e software avanzato.
Ricordiamo che al momento 'India impiega i caccia francesi Rafale e MiG-29 dell'era sovietica, insieme a molti altri velivoli, tra cui i vecchi MiG-21, Jaguar e Mirage 2000, nonché l'HAL Tejas sviluppato a livello nazionale.