Crisi, l'unica crescita è quella degli strozzini

Negli ultimi cinque anni le estorsioni e i movimenti sospetti segnalati alla Banca d'Italia sono più che triplicati. Crisi, stretta del credito e recessione aggravano il problema

Crisi, l'unica crescita è quella degli strozzini

Basta con i medici e gli astronauti è lo strozzino la professione del futuro. In tempi di crisi, di spread impazzito, recessione e disoccupazione, l'unico boom che si registri in Italia, l'unica crescita significativa è infatti quella dell'usura. Un solo dato: negli ultimi cinque anni le estorsioni sono aumentate del 303,3%. Cioè, sono più che triplicate.

A lanciare l'allarme è la Cgia di Mestre. L'associazione, dopo aver messo sotto la lente d'ingrandimento la mappa della criminalità economica, ha scoperto che, soltanto nel 2011, sono state quasi cinquantamila le segnalazioni di "operazioni di riciclaggio sospette" eseguite da intermediari e giunte all'Uif, l'unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia. Per l'esattezza, 48.344 movimenti: in prima fila le banche, che ne hanno compiute quasi l'ottanta per cento delle transazioni.

«A seguito della recessione economica in atto - spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - corriamo il pericolo che le organizzazioni criminali riciclino i proventi delle loro attività illegali nei settori economici maggiormente colpiti dalla crisi. Mai come in questo momento interi settori produttivi manifestano una preoccupante vulnerabilità dovuta alla forte contrazione nell'erogazione del credito attuato dalle banche».

A spingere molte persone nelle mani dei "cravattari", oltre al perdurare della crisi, sono soprattutto le scadenze fiscali. Per i disoccupati o i lavoratori dipendenti, invece, sono fatali i problemi finanziari che emergono dopo brevi malattie o infortuni. Nelle aree particolarmente toccate dalla disoccupazione, con alti tassi di interesse, con pochi sportelli bancari e tanti protesti, la situazione è decisamente nera.

La Lombardia è la regione più colpita, con 8.778 segnalazioni. Seguono il Lazio con 6.350 e la Campania con 6.128. Il riciclaggio, com'è noto, serve per reintrodurre in circolo del denaro proveniente da reati, nascondendo l'origine illecita. «Questo fenomeno non danneggia solo l'economia legale, perché altera le normali condizioni concorrenziali dei mercati, ma può diventare un pericolo gravissimo per l'efficienza e la stabilità dell'intero sistema».

Così aumentano le denunce per estorsione. Tra il 2006 e il 2010, sono cresciute del dieci per cento e si viaggia con media di seimila l'anno. «Dimensionare però l'usura solo attraverso il numero delle denunce - dicono ancora alla Cgia - non permette di misurare con efficacia il fenomeno. Lo strozzinaggio rimane in larga parte sommerso. Per questo abbiamo messo a confronto otto sottoindicatori».

Maglia nera di questa

seconda classifica è la Campania: rispetto a un indicatore nazionale pari a cento, il tasso di usura è di 166,3. Le realtà meno a rischio sono invece il Veneto, 77, l'Emilia, 76, la Val d'Aosta, 54, e il Trentino Alto Adige, 53

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