I tedeschi tifano patrimoniale: vogliono svuotarci le tasche

La stampa tedesca ci fa i conti in tasca. E spuntano consigli su una batosta sui risparmi. Il piano: chi rischia di più

I tedeschi tifano patrimoniale: vogliono svuotarci le tasche

Berlino ci fa i conti in tasca. "Gli italiani facciano una patrimoniale dal 20% invece di chiederei i soldi a noi", parola di Daniel Stelter, economista tedesco. E per la sua tesi utilizza un punto caro ai sovranisti: le famiglie italiane, considerato l’alto risparmio e il basso indebitamento privato, sono più ricche di quelle tedesche. "Un prelievo una tantum tra il 14 e il 20 per cento ridurrebbe il debito pubblico italiano a un livello inferiore di quello teutonico. E resterebbero comunque più ricchi di noi". Ma partiamo dall’inizio.

Il Recovery found

Olaf Scholz, ministro delle Finanze tedesco, Spd, in un'intervista fa capire in modo chiaro che il Recovery fund, il Fondo Ue per la ripresa, potrà essere attuato soltanto a precise condizioni che richiederanno tempi non brevissimi, ovvero il contrario di quanto sostiene il nostro presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Esiste una perfetta sintonia tra il ministro delle Finanze e la cancelliera Angela Merkel, Cdu, che durante il vertice Ue del 26 aprile aveva detto: "Se stiamo andando, verso la mobilitazione di una quantità di denaro senza precedenti, allora dobbiamo avere coerenza nei sistemi di tassazione delle società e ci serve un sentiero di convergenza: non una quantità enorme di idee diverse su come usare i nostri sistemi fiscali".

Scholz e Merkel, secondo quanto ricostruito da Italia Oggi, mettono sotto schiaffo Paesi Ue assai diversi tra loro, comunque, tutti in difetto agli occhi di Berlino. Lo è l’Olanda, primo paradiso fiscale in Europa per le grandi imprese. E lo è l’Italia, dove il sistema tributario, a giudizio dei tedeschi, non contrasta a dovere l’evasione fiscale ed è troppo tenero nei confronti della ricchezza privata delle famiglie (9.900 miliardi), che è di gran lunga superiore al debito pubblico (2.500 miliardi). Dunque, un dito puntato soprattutto contro l’Italia che prima di chiedere solidarietà agli altri paesi Ue, farebbe bene a fare i famosi compiti a casa.

L’Italia sarebbe insomma costretta quanto prima a fare da sola se vorrà racimolare le risorse necessarie per la ripresa. Il che, con o senza Mes, con o senza Troika, vuol dire una cosa sola: ubbidire a Berlino e aumentare il prelievo fiscale in una precisa direzione: la patrimoniale. E su questo punto è utile fare due conti. Secondo un autorevole istituto di ricerca tedesco (Diw), il patrimonio medio (liquidi, risparmi, immobili) delle famiglie è in Germania pari a 60mila euro, mentre in altri Paesi Ue è di 100mila euro, con Italia e Spagna che hanno più del doppio. Il tutto a causa di una diversa distribuzione del risparmio privato che in Germania è maggiore per quantità totale che in Italia, ma distribuito male, tanto che il 10% delle famiglie ne possiede il 60%, mentre il 40% ha ne ha poco o nulla. Non solo: da noi l’80% delle famiglie abita in case di proprietà, contro il 44% tedesco. Dati che inducono politici e media tedeschi di centro, destra e sinistra a porre una domanda quasi ovvia, dal loro punto di vista: perché mai le nostre famiglie, che sono più povere, dovrebbero aiutare i ricchi italiani con i Recovery bond, ossia con debito comune?

La tesi di Stelter

Di questo ha parlato Manager Magazine. Un’autorevole rivista tedesca con un articolo proprio a firma del nostro Daniel Stelter. Rivela senza tanti giri di parole ciò che il governo federale di Berlino ha chiaro in mente da tempo, ma non osa ancora dire ad alta voce: l’Italia, con una patrimoniale del 14%, potrebbe ridurre il debito pubblico, pari a 2.500 miliardi, ben al di sotto dell’attuale 137% del Pil (1.800 miliardi), scendendo fino al 60%. Esattamente la quota virtuosa della Germania, in linea con Maastricht. Si tratta di una provocazione. Che però chiarisce l’impostazione tedesca di fronte a questo tema.

Stelter avrebbe fatto breccia nel cuore dei tedeschi. Così, dopo un primo articolo su Magazine Manager, ne ha scritto un altro più ampio su Focus.de, in cui, arriva a una conclusione: dopo il salasso di una patrimoniale tanto pesante, le famiglie italiane avrebbero ancora un patrimonio superiore rispetto a quello delle famiglie tedesche. Messaggio che avrà fatto piacere anche alla signora Merkel, convinta che l’Italia può benissimo salvarsi da sola, senza alcuna condivisione dei debiti.

Stelter nella sua analisi elenca altri dati interessanti. Mette a confronto l’indebitamento pubblico e quello privato (imprese e famiglie) di otto Paesi: Germania, Austria, Italia, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio e Francia. L’Italia risulta, ovviamente, il Paese con il debito pubblico più elevato (137,3% del Pil) con la Germania nella posizione più virtuosa (61). Se però si considera il debito privato, sommando i debiti delle imprese e quelli delle famiglie, la classifica cambia totalmente. E l’Italia mostra di avere il debito privato più basso degli otto Paesi presi in esame (111% del Pil, sommando il 69% delle imprese al 41% delle famiglie), migliore perfino di quello della Germania (114% del Pil, di cui 59% imprese e 54% famiglie).

Addio bond patriottici

"In nessun altro Paese il settore privato è così poco indebitato come in Italia. In nessun altro Paese le famiglie sono così poco indebitate e soltanto in Germania le imprese hanno meno debiti in rapporto al Pil. Quindi è ovvio chiedersi perché l’Italia non si aiuti da sola. Se il governo italiano trasferisse parte del proprio debito verso il settore privato, questo sarebbe comunque meno indebitato rispetto al settore privato della maggior parte degli altri Paesi", spiega Stelter. Poi l’economista trova il tempo per attaccare il fronte sovranista. "Le famiglie italiane detengono direttamente appena 100 miliardi di titoli di Stato", quasi a sottolineare la scarsa fiducia dei risparmiatori italiani nei bond del proprio Paese. Il che non depone granché a favore dei ventilati bond patriottici suggeriti da Giulio Tremonti, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. E poiché perfino alcuni critici tedeschi gli hanno fatto notare che le famiglie italiane, avendo più immobili che contanti e risparmi, potrebbero avere della difficoltà a pagare una patrimoniale così elevata, Stelter ribatte: "Gli italiani potrebbero facilmente prendere in prestito i soldi necessari per pagare le tasse, visto che il loro debito privato è molto basso".

Insomma, per concludere, Berlino si permette di farci i conti in tasca.

Una questione spinosa che trova, tra l’altro, il favore di vari politici nostrani tra cui Mario Monti da sempre favorevole a una patrimoniale. Magari i risparmiatori italiani avranno un’altra idea. Non considerando il fatto che, in un ciclo economico recessivo, mettere le mani in tasca ai lavoratori non sarebbe proprio il massimo. Sarebbe il colpo di grazia.

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