Roma - Duecentomila euro nell’ufficio di Casini. Proprio nella sede centrale, romana, dell’Udc, il partito che ha mandato in galera un collega parlamentare (Papa) che non doveva essere arrestato (così almeno sostiene la Cassazione). Vedi la giustizia quant’è strana. L’ultimo capitolo dell’inchiesta sugli appalti Enav l’ha scritto il gip romano Anna Maria Fattori che ha controfirmato le richieste d’arresto e più mandati di perquisizione che stanno facendo tremare i palazzi della politica.
Il denaro sarebbe quello girato a Giuseppe Naro, deputato e segretario amministrativo dell’Udc, dall’ad di Enav Guido Pugliesi, finito ai domiciliari, e dall’imprenditore Giuseppe Di Lernia, legale rappresentante della Print Sistem, che si sospetta possa aver pagato una serie di tangenti, globalmente un milione di euro, a quattro dirigenti dell’Enav. La presunta consegna dei 200mila euro, «versati senza la deliberazione dell’organo sociale competente e senza l’iscrizione dell’erogazione a bilancio », sarebbe avvenuta nell’ufficio dell’Udc in via Due Macelli,nel febbraio del 2010- come dimostrerebbero le celle telefoniche agganciate dai cellulari degli indagati e le registrazioni delle auto transitate in Ztl - e senza che il passaggio dei due nella portineria fosse registrato.
Naro è ora indagato per finanziamento illecito ai partiti. Assieme a quello di Pugliesi - considerato dal gip un personaggio potente con appoggi politici trasversali e importanti parlamentari di riferimento il pm romano Paolo Ielo ha ottenuto l’arresto anche del direttore tecnico di Selex Sistemi Integrati, Manlio Fiore, e del commercialista Marco Iannilli. Tutti e tre sono considerati parte di un sistema «che realizza frodi fiscali per acquisire risorse extracontabili necessarie al pagamento di tangenti», poi distribuite al fine di ottenere l’assegnazione di commesse. Sono una decina gli appalti sospetti assegnati senza gara pubblica tra il 2005 e il 2010 dall’Enav alla Selex. Da un anno si indaga su alcune presunte irregolarità nei lavori sugli aeroporti di Napoli e Palermo: i pm sono convinti che i costi dei lavori, poi subappaltati da Selex alle società Print Sistem, Arc Trade e Techno Sky, siano stati sovrafatturati per creare il «nero».
Fiore viene definito dal gip un soggetto di «grossa pericolosità »,suoi gli accordi sull’«entità della sovraffatturazione» e sulla «percentuale di spartizione delle commesse tra subappaltatori e fornitori della Selex», sempre sua l’ultima parola sui «soggetti a cui corrispondere utilità senza giusta causa ». Iannilli, come dominus della Arc Trade, avrebbe emesso nel 2010 tre fatture per operazioni inesistenti recanti un importo pari quasi a 850mila euro. Il gip ha negato l’arresto per Lorenzo Borgogni, responsabile relazioni esterne di Finmeccanica, indagato per finanziamento illecito per la vicenda della compravendita della barca di Marco Milanese. Rimangono indagati per false fatturazioni il presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini e sua moglie Marina Grossi, ad di Selex (per lei l’accusa è anche quella di corruzione).
L’inchiesta, nata dalle dichiarazioni del «pentito» Cola (che si definisce «consulente
globale» di Finmenccanica) è a una svolta. Due politici sarebbero sott’inchiesta,ma sono in tanti a Palazzo a sperare/pregare di non far la fine di Alfonso, mandato a Poggioreale anche grazie a Casini, Naro e Udc discorrendo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.