Energia, il mondo al centro della rivoluzione elettrica

Codazzi (Cesi) fa il punto sulla grande trasformazione in corso nel modo di produrre, trasmettere, consumare

Riccardo Cervelli

Nel mondo il settore elettrico attraversa un periodo di grande trasformazione. Anche l'Italia ne è coinvolta e lo sarà sempre di più nei prossimi anni. Un fattore essenziale è l'esplosivo incremento della produzione da fonti rinnovabili. Nel 2015, le rinnovabili in Italia hanno contribuito a più del 40% alla produzione di energia elettrica. Un trend che sembra in continua crescita: secondo i dati della Commissione europea, la quota di energia da queste fonti aumenterà nel 2030, passando dall'attuale 25% al 50%. Le rinnovabili hanno favorito anche il mutamento del consumo. Si pensi, ad esempio, ai pannelli solari o agli impianti eolici, che hanno fatto crescere il numero di produttori che immettono energia sulla rete elettrica. È nata la figura del prosumer: il consumatore che diventa anche produttore di energia.

Ma la trasformazione non riguarda solo le fonti rinnovabili. Nei prossimi anni vedremo diffondersi l'auto elettrica e l'Internet of Things (Internet delle cose-IoT). Entro il 2020, si stima che 25 miliardi di oggetti di uso quotidiano, come il termostato, il frigorifero, i condizionatori d'aria o le pompe di calore, saranno connessi sia alla rete elettrica sia a Internet. Questo comporterà una sempre maggiore personalizzazione e ottimizzazione del consumo di energia, gestito in tempo reale dai singoli strumenti. Per le utility, che diverranno il primo settore per applicazione dell'IoT, il grado di complessità di gestione del sistema aumenterà notevolmente.

GRANDI LINEE ELETTRICHE

DI INTERCONNESSIONE

Verso quali direzioni sta evolvendo questa radicale trasformazione? Il Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (CESI) è sempre stato attento a interpretare i trend del mercato che determinano l'evoluzione tecnologica. Da più di 60 anni le sue attività, in Italia e nel mondo, sono alla base della progettazione e realizzazione del sistema elettrico e si concretizzano attraverso la consulenza tecnica e ingegneristica, il testing, la certificazione e l'ingegneria infrastrutturale. Un'azienda di più di 1.000 persone che esporta, con successo, l'eccellenza elettrica italiana in più di 40 Paesi.

«In questo scenario di trasformazione, l'azienda si sta focalizzando sull'integrazione delle fonti rinnovabili e le grandi linee elettriche di interconnessione, le reti intelligenti e l'ingegneria infrastrutturale - afferma il suo amministratore delegato Matteo Codazzi -; per quanto riguarda le rinnovabili, è sempre più urgente che una quantità crescente di energia possa essere spostata convenientemente su lunghe distanze, proprio per assicurare quella flessibilità al sistema elettrico che consente di ottimizzare l'utilizzo di queste fonti così preziose per l'ambiente. Dal punto di vista tecnologico, gli scambi si realizzeranno sempre più su reti ad alta e altissima tensione, basate sulla tecnologia HVDC (High Voltage Direct Current) che rende più efficienti le connessioni di grande capacità e distanza. CESI è coinvolta nella progettazione e nel testing di alcune delle più rilevanti reti HVDC in America, Medio Oriente, Cina, Africa ed Europa».

DALLE COLONNINE

DI RICARICA ALLE MICROGRID

Nel futuro dell'energia non ci sono, però, solo le grandi reti di interconnessione internazionale ma anche la digitalizzazione della rete elettrica, attraverso il contatore intelligente che permette la gestione ottimale, in remoto, dei fabbisogni energetici dei consumatori.

«CESI è già impegnato nello studio e nel testing delle nuove generazioni di contatori digitali, che apriranno alle famiglie il mondo dell'IoT dichiara l'ad -. Ciò avviene sia in Italia, dove l'azienda è stata coinvolta già dai tempi dall'implementazione delle prima generazione di smart meter sia all'estero. Attività altrettanto importanti per l'azienda sono il testing delle colonnine di ricarica e lo studio dei sistemi intelligenti di scambio di energia per la nuova mobilità elettrica, oltre che la progettazione e il testing dei sistemi di microgrid, le piccole reti locali di produzione e distribuzione di energia, come quelle delle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo. Per favorire la rivoluzione digitale, inoltre, è importante essere capaci di guardare oltre i nostri confini. Aprire le porte a scenari dinamici come quello statunitense, ad esempio. Stabilire un ponte con una realtà così effervescente nell'adozione di soluzioni informatiche avanzate per l'ottimizzazione dei carichi elettrici dei clienti, è la strada che CESI sta percorrendo per rimanere al passo con l'evoluzione del settore energetico, contribuendo così alla diffusione di tali tecnologie anche in Europa e in Italia».

PIÙ SICUREZZA PER

INFRASTRUTTURE

E POPOLAZIONE

Sensori e tecnologie avanzate, infine, nati come applicazioni per la rete elettrica, sono anche lo strumento per rendere più sicura la vita di tutti. L'urbanizzazione intensiva, la realizzazione di infrastrutture sempre più grandi e, non ultimo, il cambiamento climatico rendono fragile il territorio, soprattutto in Italia.

«In questo settore aggiunge Codazzi - abbiamo sviluppato sistemi innovativi di monitoraggio, basati su sensori in campo e informazioni satellitari. Questi strumenti garantiscono la sicurezza delle grandi infrastrutture, come ponti e strade, perché in grado di monitorare e prevedere il livello di rischio idrologico, inviando segnali di allerta tempestivi che possono addirittura bloccare preventivamente e in real-time il traffico, nei tratti a rischio.

Tutto questo significa immaginare un futuro dove la sostenibilità ambientale andrà di pari passo con la maggior efficienza delle imprese e la maggiore libertà di azione del consumatore. C'è veramente una rivoluzione nel nostro futuro e il CESI, grazie ai suoi 60 anni di storia, è pronto a coglierla».

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