Nemmeno le indagini sulla polizia e sul lancio di lacrimogeni, apparentemente provenienti dal ministero della Giustizia, placano le violenze.
Dopo gli scontri di mercoledì in tutta Italia e quelli di ieri a Palermo, la tensione resta alta. Ogni convegno, ogni evento, ogni occasione è buona per contestare il governo. E se a partecipare al dibattito c'è un membro dell'esecutivo e pure meglio.
E così, basta che ci sia Anna Maria Cancellieri alla premiazione a Rimini di un concorso sulla legalità nella scuola per scatenerare un "blitz" da parte degli studenti che, dagli spalti gremiti, hanno contestato il ministro. "Noi siamo qui perché per noi è inaccettabile che il ministro Cancellieri che ha ordinato di manganellare gli studenti oggi sia qui a parlarci di democrazia", ha detto una ragazza sul palco, "Chiediamo numeri identificativi per gli agenti affinché non rimangano impuniti; l’Italia è uno dei pochi paesi europei che non hanno sulle divise i numeri identificativi degli agenti".
E se a Rimini tutto si è svolto pacificamente, non così bene è andata a Milano. Stavolta l'occasione è data dalla presenza di Mario Monti alla Bocconi.
Dalle contestazioni verbali, i manifestanti sono passati all'azione, lanciando petardi, uova e vernice contro le forze dell'ordine. Poi hanno provato a sfondare il cordone della polizia, che ha reagito con cariche di alleggerimento. Ne sono nati tafferugli in cui sono rimasti feriti almeno due agenti e un funzionario. Danneggiata anche una volante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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