Milano sta cambiando volto, questa non è una novità. Soprattutto le sue periferie diventano di anno in anno più multietniche. Le stime ufficiali fotografano solamente i residenti stranieri regolari sul territorio, senza tenere in considerazione le migliaia di clandestini che vivono senza documenti a casa di amici e parenti o, peggio, in strutture diroccate e abbandonate, in condizioni igieniche molto discutibili, contribuendo ad aumentare il degrado e la bassa percezione di sicurezza delle periferie. Ma attenendosi solamente alle cifre ufficiali, è evidente una crescita esagerata degli stranieri nella sola città di Milano, un aumento che difficilmente potrà essere sostenibile a lungo, che già causa situazioni di ghettizzazione e di sofferenza nelle periferie.
"Nel 2018 erano 276.000 mentre oggi sono 281.000, ovvero il 20,2% della popolazione milanese. Come ho potuto apprendere dalla risposta a una mia interrogazione comunale, in città ci sono periferie dove, continuando a questo ritmo, gli stranieri saranno maggioranza", ha dichiarato Silvia Sardone. Ci sono zone di Milano, come il Municipio 2, dove la percentuale di cittadini stranieri regolari raggiunge quasi il 30% del totale: "Gli stranieri sono il 29%. Iin pratica, un residente su tre non è italiano". Percentuali poco più basse, che si attestano al 24,7% si registrano nel Municipio 9. Ma se si considerano tutte le zone in cui la percentuale di stranieri supera il 20%, allora va menzionato anche il Municipio 8, che è quello che ha avuto il maggiore incremento percentuale dal 2018 a oggi, segnando un +1%. Il Municipio 4 e il Municipio 7 sono poco sotto questa soglia ma con l'incremento registrato negli ultimi anni non è escluso che già nei prossimi mesi gli stranieri supereranno il 20% della popolazione locale.
"Questi numeri, chiaramente, sono gli effetti delle politiche immigrazioniste tanto care alla sinistra che finiscono per creare quartieri ghetto dove in negozi, scuole e piazze ormai non si parla più italiano", ha sottolineato Silvia Sardone, mettendo in evidenza una criticità ignorata dall'amministrazione di Beppe Sala, che sta già mostrando i suoi effetti nel tessuto sociale cittadino.
Basta guardare i dati relativi alla sicurezza dei quartieri di Milano per avere contezza della bomba a orologeria sulla quale si sta sdraiando Milano: "L’aspetto più grave è che a questa immigrazione di massa non corrisponde nei fatti un accettabile integrazione. È solo un caso che in queste periferie siano da bollino rosso, in quanto a occupazioni abusive, aggressioni, rapine, spaccio e micro-criminalità?".
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