He Zun, un vaso rituale

E invece è molto di più. È il primo documento di tutta la storia cinese a noi pervenuto che ci racconta la nascita della parola Cina

He Zun, un vaso rituale

La sua forma è imponente e maestosa, i suoi motivi decorativi sono raffinati e diversificati. Solo chi è dotato di grande acume può, però, penetrare fino in fondo la sua anima. Questo oggetto è oggi considerato uno dei più preziosi tesori nazionali cinesi. Documenta l’emozione provata da due giovani durante un dialogo, che ha avuto luogo nell’antichità più remota, a proposito del fatto che la loro dinastia non avesse tradito le proprie ambizioni iniziali. Ci troviamo nella Cina di 3000 anni fa. Il sole sta tramontando e disegna a terra la sagoma di due giovani. Uno è il fondatore di una città - ancora oggi molto prospera- che lui scelse come nuova capitale del suo regno. L’altro fece fondere un vaso di bronzo per celebrarne le gesta, che furono così tramandate dalle dinastie successive rendendone immortate la gloria del regno. I loro padri avevano lottato insieme per costituire una nuova dinastia, quella degli Zhou. Uno si chiamava Ji Song ed era il figlio del defunto re Wu; dopo essere salito al trono, cinque anni prima, aveva assunto il nome di re Cheng della dinastia Zhou. L’altro, He, era un giovane nobile. Per quanto giovane, Ji Song s’impegnò molto nel governare lo Stato grazie anche all’aiuto dello zio Ji Dan - un pioniere del Ruismo, filosofia successivamente adottata e sviluppata dal grande pensatore cinese Confucio. Per rispettare le volontà postume del re defunto, re Cheng costruì la nuova capitale Luoyang ad oltre 300 km dalla vecchia capitale Xi’an.

Le gesta di re Cheng colpirono molto il giovane He e ciò lo spinse a realizzare un’impresa altrettanto grande. Lui, come suo padre, era un vasaio molto apprezzato dalla corte Zhou. Ricevuta l’autorizzazione dal sovrano, He fuse un vaso rituale di bronzo in suo onore e sul fondo del vaso decise di registrare i meriti dei loro padri, oltre alle gesta e alle istruzioni del nuovo re. Tra i 122 ideogrammi incisi sotto il vaso, gli archeologi ne scoprirono in particolare quattro: “zhai zi zhong guo” e per loro fu come trovare la soluzione di un mistero rimasto celato per millenni. I primi due, “zhai” e “zi”, insieme, possono essere tradotti con “abitiamo qui”. Mentre il terzo e il quarto compongono la parola “Zhongguo” che in cinese moderno significa “Cina”. Ecco, questo è il primo documento di tutta la storia cinese a noi pervenuto che attesta l’utilizzo di questi due caratteri insieme! La versione del carattere “zhong”, “centro”, usata nei bronzi raffigurava una bandiera piantata al centro della città-stato ed è da questa che il carattere deriva il suo significato attuale. La patria necessitava di un fossato per essere protetta dagli invasori e di un esercito che ne difendesse la tranquillità. Per questo motivo nell’antico ideogramma di “guo”, “regno, stato”, erano raffigurate anche le armi usate per difendere il regno. La scritta “zhong guo” incisa sul vaso indicava il centro del mondo a quel tempo conosciuto e insieme il centro della dinastia, la nuova capitale Chengzhou, costruita nei pressi della moderna Luoyang.

Questi testi fatti incidere per i loro antenati sembrano quasi una lettera scritta per i cinesi dei millenni successivi. In tremila anni di storia e con il susseguirsi delle varie dinastie, il significato della parola “Zhongguo” divenne sempre più esteso: da “centro geografico” e “centro politico” passò al significato di “centro culturale” fino poi ad indicare l’ortodossia del potere dinastico. Solamente verso la fine della dinastia Qing la parola "Zhongguo” sarà usata nei testi ufficiali per indicare il nome dello Stato. Sono trascorsi ormai 3000 anni, i due ragazzi sono passati da tempo a... miglior vita e molte storie sono rimaste seppellite sotto terra, ma la città di Luoyang è tuttora prospera. Il vaso di bronzo di tipo zun è stato ritrovato in un precipizio nella provincia dello Shaanxi ed è stato chiamato He Zun dal nome del giovane nobile.

Tremila anni fa i caratteri “zhong” e “guo” furono incisi sul fondo di un vaso in seguito seppellito. Oggi il terreno in cui questo vaso in bronzo venne nascosto fa parte di un immenso territorio di 9 milioni e 600 mila km quadrati che ha preso il nome di “Zhongguo”, Cina.

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