Dietro la guerra in Ucraina potrebbero esserci degli interessi nascosti, interessi che avrebero necessità di vedere il conflitto durare più a lungo. Ad ipotizzare un simile scenario è il giornalista Toni Capuozzo, che in questi mesi si è distinto per la sua posizione sullo scontro attualmente in atto fra Russia e Ucraina e per le sue domande che hanno più volte provocato polemiche.
La fine della guerra? Possibile, secondo Capuozzo. "Mosca la spara grossa: la guerra durerà fin quando durerà la minaccia della Nato. Ma poi mette per iscritto le sue richieste: Crimea riconosciuta come parte della Russia, indipendenza del Donbass", scrive infatti il giornalista in un suo recente post su Facebook. Con la Russia disposta a venire a patti, prosegue l'ex vicedirettore del Tg5 nella sua analisi, al presidente ucraino Volodymyr Zelensky non resterebbe altro che chiedere di tornare alle linee di separazione del 23 febbraio, "ingoiare il rospo Crimea e rivendicare per il Donbass un’autonomia all’interno dell’Ucraina, garantita dalla comunità internazionale". Insomma, procedendo in tal senso, un cessate il fuoco non sarebbe affatto impossibile, basterebbe volerlo.
"Entrambe le parti in conflitto avrebbero di che cantare vittoria, e leccarsi le ferite, e un'Europa mediatrice potrebbe organizzare referendum di autodeterminazione, eccetera", afferma Capuozzo. E allora che cosa starebbe impedendo l'interruzione del conflitto? Che ci sia qualcuno contrario? Capuozzo pare avere proprio questo timore. Qualcuno potrebbe voler continuare, "perché bisogna farla pagare a Putin, e logorare la Russia, e portare a termine il risorgimento ucraino".
"È un interesse
dell’Europa?", si domanda in conclusione il giornalista. "Il mondo nuovo vedrebbe l’Asia debordare fino in Bielorussia, e l’America allargarsi fino a Kiev. Ex Europa, eccola qua, dove la pace è un tabù", commenta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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