Le mostre culturali di Beijing che aprono in grande stile l’Anno della Cultura e del Turismo Cina-Italia

Diversi eventi culturali italiani in Cina poggiano sulle solide radici culturali di due civiltà millenari, unite da capacità comunicative, dalla curiosità e dalla reciproca ammirazione. Tale fiducia si consolida dopo ogni cooperazione

Le mostre culturali di Beijing che aprono in grande stile l’Anno della Cultura e del Turismo Cina-Italia

Ogni anno, nei mesi di luglio e agosto, gli studenti cinesi sono in vacanza; in questi due mesi i vari musei si riempiono di visitatori. Davanti all’ingresso della mostra “Tota Italia, l’Origine della civiltà dell’antica Roma”, c’era ogni giorno una lunga fila di visitatori. Si tratta della prima grande mostra internazionale del Museo Nazionale Cinese dopo lo scopo dell’epidemia nel 2019; sono qui esposti preziosi oggetti provenienti da 26 musei nazionali italiani, che danno il via all’Anno della Cultura e del Turismo tra Italia e Cina

A differenza delle collaborazioni generali fra i musei, “Tota Italia”, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiana, dal Ministero della Cultura italiano e dal Ministero della Cultura e del Turismo cinse, è organizzata congiuntamente dal Museo Nazionale Cinese e dal Museo Nazionale Romano. È un dono dell'Italia alla Cina, che va oltre la cooperazione tra musei.

All’apertura della mostra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente italiano Sergio Mattarella hanno separatamente inviato messaggi di congratulazione. Xi Jinping ha sottolineato che la Cina e l'Italia sono rappresentanti di spicco rispettivamente della civiltà orientale e di quella occidentale. La mostra "Tota Italia" presenterà la ricchezza della cultura italiana con un'ampia gamma di preziosi oggetti culturali. Nel suo messaggio Sergio Mattarella ha dichiarato che la cooperazione in ambito culturale costituisce un aspetto centrale dell’amicizia tra i due Paesi. Per questo, in un frangente ancora marcato dalla pandemia, la realizzazione di questa iniziativa è la conferma che le relazioni bilaterali poggiano su radici culturali solide, nate da un naturale incastro tra due civiltà millenarie, unite da capacità comunicative, dalla curiosità e dalla reciproca ammirazione.

Questa mostra, esposta a Roma nel 2021 presso le Scuderie del Quirinale, racconta la storia dell'unificazione politica e culturale della penisola italiana dal quarto secolo a.C. al primo secolo d.C. A differenza delle varie esposizioni artistiche, Tota Italia è un'ambiziosa mostra storica che si concentra sull'Italia, sulla sua storia e sulla sua ricca e diversificata cultura, e che si basa sui racconti degli italiani stessi.

I 503 preziosi oggetti hanno attraversato il mare e molti di questi hanno lasciato per la prima volta il loro paese d'origine, l'Italia. Dai curatori ai consulenti, tutto il personale cinese che ha partecipato all’allestimento, ha usato la parola “sincerità” per descrivere le loro prime impressioni sulla mostra. Sia la dimensione che la qualità, sia la preziosità che il valore storico degli oggetti dimostrano la sincerità, la fiducia e l’amicizia della parte italiana nei confronti della comunità culturale e culturale cinese e del popolo cinese.

Sia la Cina che l’Italia hanno una lunga storia, una splendida civiltà e un ricco patrimonio culturale. L'Italia e la Cina sono oggi i due Paesi con il maggior numero al mondo di patrimoni culturali dell’Unesco, perciò gli scambi sino-italiani hanno un significato straordinario e possono costituire un esempio di reciproco apprezzamento e conoscenza per gli scambi culturali in tutto il mondo. Il successo di questa mostra ne è senza dubbio un altro buon esempio.

Dato che l’epidemia di Covid-19 non è ancora finita, il personale italiano non è riuscito ad accompagnare personalmente il trasporto degli oggetti dall’Italia alla Cina, né a curare l’allestimento sul posto. È la prima volta sia per la parte italiana che per quella cinese: tutta la complessa serie di operazioni, dal trasporto al controllo dello stato di conservazione, al complesso compito di disimballare, ispezionare, assemblare, sistemare e rinforzare è stata svolta dalle due squadre attraverso il piccolo obiettivo del tablet. La curatrice cinese Pan Qing ha detto: “Il buon esito della mostra si deve al consenso italiano di allestimento online”. L’appoggio della squadra italiana dimostra appieno la loro fiducia nei confronti della professionalità del Museo Nazionale Cinese.”

A causa del fuso orario, l’allestimento online è avvenuto ogni giorno dalle tre del pomeriggio (ora di Beijing) fino alla notte. Nove ore di lavoro ininterrotto surriscaldava i diversi tablet, ma il personale di entrambe le parti è rimasto sempre meticoloso. Per ricreare il più possibile l’intero contesto della mostra, la parte italiana ha imballato il maggior numero possibile di reperti da spedire in Cina, tra cui molti oggetti fragili in vetro.

L’assistente curatrice He Shuyi, che ha partecipato per tutti i dieci giorni all’allestimento online, ha detto che è stata la prima volta sia per la squadra italiana che per quella cinese. Di fronte a un gran numero di reliquie culturali nazionali di grande valore, tra cui grandi sculture dal peso di 1,5 tonnellate, la comunicazione è stata inizialmente difficile. Ma la squadra italiana è stata molto meticolosa e ha offerto una grande quantità di materiali scritti e video in supporto alla squadra cinese.

Nella sezione “I volti dell’Italia romana” sono esposte le sculture delle teste di persone normali e della famiglia di Augusto. Le staffe sulle quali poggiano queste sculture sono state principalmente realizzate dalla squadra cinese. La parte italiana si è dichiarata molto soddisfatta per questo lavoro. “I colleghi italiani ci hanno chiesto di trasportare in Italia queste staffe insieme agli oggetti. Ci sentiamo molto onorati di donarle ai nostri stimati e rispettabili colleghi italiani”, ha detto l’assistente curatrice He Shuyi.

La mostra copre un ampio arco temporale e racconta una storia complessa. Ci sono tante cose da presentare al pubblico. He Shuyi ha illustrato che c’erano 30-40 mila caratteri cinesi da mostrare. “Al fine di consentire ai visitatori cinesi di comprendere chiaramente il contesto storico attraverso il testo senza sentirsi sopraffatto da un testo eccessivamente lungo, abbiamo dovuto selezionarlo e modificarlo in modo appropriato. La traduzione è molto importante in quanto aiuta l'oggetto fisico a riportare il pubblico a quell'epoca e a fargli percepire la diversità e l'originale stato di unità di quel tempo".

In qualità di consulente per la mostra, il compito principale del professor Wen Zheng, direttore del Centro di studi della lingua italiana della Beijing Foreign, è stato quello di risolvere alcuni problemi incontrati nel processo di traduzione e presentazione della mostra sulla cultura romana: “sebbene la conoscenza dell'antica Roma sia relativamente radicata in Cina e vi siano molte opere eccellenti sull'argomento, vi sono ancora molti problemi di incoerenza nella traduzione dei termini, che causano confusione nella comprensione. Perciò le nostre ricerche devono essere costantemente arricchite e migliorate.”

“Futurist Univery” abbraccia e dipinge il futuro

Uscendo dal Museo Nazionale Cinese ed entrando nel Museo d’Arte della Tsinghua Universite, si passa dalla splendida civiltà dell’antica Roma al movimento futurista guidato dall’Italia. La mostra “Futurist Universe”, un altro importante evento in occasione dell’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina, curata congiuntamente dal Museo d’Arte della Tsinghua University e dalla Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, riunisce oltre 250 opere di artisti e designer rappresentativi italiani del periodo di forte sviluppo del Futurismo (1909-1939), tra cui Umberto Boccioni, Bruno Munari, Antonio Sant’Elia, Aton Giulio Bragaglia, Giacomo Balla, Fortunato Depero, Luigi Russolo, Virgilio Marchi, ecc.. Alla loro guida possiamo viaggiare indietro nel tempo fino a quel contesto storico.

La mostra è divisa in 12 sezioni tematiche; questo numero è molto più alto delle altre mostre artistiche. “Questo riflette anche il fatto che il 'futurismo' italiano era già penetrato in quasi tutte le categorie dell’arte e del design e persino in tutti gli aspetti della produzione e della vita dell'epoca", afferma il curatore cinese Su Dan, direttore del China National Artes and Crafts Museum. “Non solo non si è fermato alla sola pittura o alla scultura, ma si è esteso anche alla poesia, alla letteratura, al cinema, alla musica, alla grafica e al design commerciale, oltre che ad alcuni veicoli di espressione di pensiero come il manifesto. Il futurismo è stato un movimento completo durato a lungo.”

Il futurismo è un evento molto importante del ventesimo secolo, che ha influenzato quasi tutti i movimenti d’avanguardia e in una certa misura la successiva storia dell’arte, dell’architettura e del design, e ha avuto anche un profondo impatto sulla forma della vita reale. Nel 2016 quando Su Dan si è occupato con l’architetto Italo Rota del progetto “Noosphere XX1: A Mobile and Evolving School” nella Triennale di Milano, quest’ultimo ha voluto che la finestra del padiglione fosse rivolta verso le sculture futuriste del giardino, affermando: "Guardiamo alla storia in questo momento con riferimento al movimento futurista del passato".

Il futurismo, nato con il grande slancio della seconda rivoluzione industriale in Europa, è una svolta della storia culturale italiana e accompagna efficacemente l’Italia nel suo ingresso nella modernizzazione. Il ministro consigliere Emanuele di Lorenzo Badia ha affermato nella cerimonia d’apertura: “La mostra presenta un quadro completo dell'influenza del Futurismo sulla cultura italiana nel corso del XX secolo, compresa la nascita del Made in Italy, un concetto altamente rappresentativo dell'immagine dell'Italia nel mondo di oggi.” Si può dire che conoscere il futurismo abbia una grande importanza per comprendere il design moderno e contemporaneo dell’Italia e dell’Europa.

Entrando nella sala espositiva, una grande installazione di altoparlanti trasmette la propaganda dei futuristi di quel tempo, il che rappresenta una metafora di come il futurismo sfruttasse al massimo i mezzi di “comunicazione”. Nel 1915 Filippo Tommaso Marinetti pubblicò il Manifesto Futurista e nei 35 anni seguenti i membri del movimento scrissero centinaia di manifesti, una parte dei quali costituisce una sezione dell’attuale mostra. “Il ‘manifesto’ è un approccio importante al futurismo. Che cos'è un ‘manifesto’? Un manifesto è l'espressione di un atteggiamento che esprime un'idea”, ha detto il professore Su Dan. Così il futurismo esercitò anche un’importante influenza sulla successiva ascesa della pubblicità e della comunicazione di massa.

Nella mostra ci sono due sezioni “La conquista dello spazio” e “L’energia”, nelle quali le preoccupazioni del Futurismo dell'epoca sono molto coerenti con i temi caldi di oggi. Il movimento futurista è la storia che prevede il futuro. Il professore Su Dan ha detto che guardando indietro la storia e paragonandola con la realtà, siamo sorpresi di scoprire che il futuro previsto dal futurismo è abbastanza coerente con la realtà di oggi. “Ora la produzione manifatturiera domina ancora il mondo; la velocità e l’energia sono ancora perseguite; gli uomini avanzano verso lo spazio e la vita quotidiana è sempre nello stesso stato di allora: le persone sprigionano luce durante le loro azioni, i corpi brillano nei loro movimenti e l'arte si dissolve nel loro ambiente; ognuno è una perfetta illustrazione di ciò che il futurismo ha profetizzato un tempo.”

Il movimento futurista si diffuse rapidamente in Europa e negli anni Venti si era già diffuso in tutto il mondo. Forse a causa delle diverse circostanze, il Futurismo non ha avuto un grande impatto sulla Cina, ma la mostra “Futurist Universe” offre al pubblico cinese l'opportunità di riflettere sulla modernità e sul modernismo, sia in termini di contenuto che di forma. Il curatore italiano Jeffrey Schnapp ha aggiunto “sullo sfondo di una Cina contemporanea in pieno boom culturale e in rapido sviluppo tecnologico, questa mostra vuole anche promuovere una riflessione sulle connessioni tra la cultura europea moderna del periodo primaria e la cultura cinese moderna.”

Dai primi contatti fra la Tsinghua University e la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli all’inaugurazione della mostra, sono passati quattro anni, durante i quali sono state superate diverse difficoltà: dalla pandemia al conflitto Russia-Ucraina. Ci sono anche altre attività che hanno superato le stesse difficoltà come “The Infinite Universe of Wuji, masterpieces from the Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea”, “Bologna Illustrators Exhibition China Tour 2022” a Beijing, e la mostra fotografica UN.IT. UNESCO Italia a Shanghai.

Tutti questi eventi dimostrano che gli scambi culturali costituiscono una pietra miliare nelle relazioni bilaterali sino-italiane. Come ha affermato il nuovo direttore dell’Istituto Italiano Culturale dell’Ambasciata d’Italia in Cina, Federico Roberto Antonelli nell’intervista concessa al China Media Group: “Io credo che Italia e Cina abbiano seminato molto, abbiano fatto molto negli ultimi quindici anni in campo culturale, e oggi stiamo raccogliendo anche questi risultati.

Non è un caso che l'Italia, da quello che ho potuto vedere nelle mie prime settimane qui a Pechino, sia attualmente il paese più presente con proposte culturali in Cina; questo chiaramente vuol dire che è stato fatto un lavoro anche negli anni passati e il mio compito è quello di promuoverlo ulteriormente negli anni futuri”.

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