Le esercitazioni navali congiunte tra Stati Uniti e Giappone minacciano la sicurezza della Russia. Lo ha affermato il viceministro degli Esteri russo, Igor Morgulov, all'agenzia di stampa Ria Novosti. "L'intensità relativamente elevata delle esercitazioni navali congiunte del Giappone e degli Stati Uniti vicino al confine russo naturalmente provoca un aumento della tensione nella regione", ha sottolineato Morgulov. A suo avviso queste manovre, anche se sono state dichiarate difensive, non solo sarebbero potenzialmente offensive ma, allo stesso tempo, nelle dichiarazioni dei vertici militari giapponesi, la necessità di queste esercitazioni è giustificata dall'attività delle Forze armate russe in Estremo Oriente. "Avvertiremo direttamente Tokyo attraverso i canali diplomatici", ha aggiunto il viceministro.
"Altamente deludenti"
Nella sua intervista a Ria Novosti, Morgulov ha definito "altamente deludenti" le posizioni assunte dalla dirigenza giapponese. "Purtroppo, molto prima degli eventi ucraini, l'amministrazione di Fumio Kishida ha iniziato a smantellare la cooperazione reciprocamente vantaggiosa che si era costruita per molti anni, e ora, di fatto, ha sacrificato tutto il positivo accumulato nelle relazioni bilaterali alla famigerata solidarietà occidentale", ha affermato Morgulov. "Non è la prima volta nella loro storia che i nostri vicini giapponesi, quasi dimenticando la propria identità, fanno una scelta a favore degli interessi di Stati situati, a differenza della Russia, molto lontani dall'arcipelago giapponese", aggiunge, con un chiaro riferimento agli Stati Uniti.
L'avvertimento a Tokyo
Alla luce di quanto accade nelle ultime settimane e con la "goccia" delle esercitazioni navali con gli Stati Uniti, "non è possibile proseguire i negoziati per un trattato di pace", sottolinea il viceministro russo che, tornando sull'argomento delle esercitazioni navali, afferma che queste manovrei alle quali spesso si uniscono rappresentanti di altri Stati, compresi i membri della Nato, "si distinguono sia per la loro portata sia per il fatto che praticano operazioni che, sebbene dichiarate difensive, sono di natura potenzialmente offensiva". Allo stesso tempo, nelle dichiarazioni della dirigenza militare giapponese, la necessità delle esercitazioni è avvalorata dall'attività delle Forze armate russe in Estremo Oriente. E poi, l'avvertimento a Tokyo attraverso i canali diplomatici. "Devono essere preparati al fatto che, in caso di espansione di tale pratica, la Russia adotterà misure di ritorsione nell'interesse del rafforzamento della sua capacità di difesa".
Le sanzioni contro la Russia
Che tra Russia e Giappone non scorre buon sangue non è certo un mistero: come riporta JapanTimes, pochi giorni fa Tokyo ha eseguito due delle sue misure per punire Putin dopo l'invasione all'Ucraina, espellendo i diplomatici e adottando misure legislative per revocare formalmente lo status commerciale favorevole di Mosca. Mentre la guerra di Mosca contro l'Ucraina continua, otto funzionari accusati di spiare il Giappone hanno lasciato l'aeroporto Haneda di Tokyo con le loro famiglie su un aereo noleggiato dal governo russo. Tra gli otto c'erano diplomatici e membri dello staff che hanno lavorato presso l'ambasciata russa a Tokyo, nonché funzionari dell'Ufficio del rappresentante commerciale della Russia in Giappone. Si ritiene che il gruppo estromesso fosse responsabile della raccolta di informazioni in Giappone e includeva diversi funzionari governativi di medio rango che la polizia giapponese aveva osservato. L'ambasciatore Mikhail Garuzin non era tra loro.
L'espulsione del gruppo era stata annunciata l'8 aprile a seguito di notizie di massacri da parte di soldati russi vicino a Kiev e segna la prima volta in cui il Giappone abbia espulso un gruppo di diplomatici in una volta almeno dalla seconda guerra mondiale.
Il Giappone si è unito agli Stati Uniti e a diversi paesi europei tra cui l'Italia con l'espulsione dei diplomatici russi in seguito all'inizio dell'invasione da parte di Mosca del suo vicino. La Polonia, che confina con l'Ucraina, ha annunciato di aver espulso 45 "spie che si spacciano per diplomatici", secondo i ministeri degli esteri e degli interni della nazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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