Le moto vietate dal Comune? Inquinano pochissimo

Le due ruote Euro 0-2 responsabili del 7,5% delle emissioni complessive

Le moto vietate dal Comune? Inquinano pochissimo
00:00 00:00

Come preannunciato il Comune venerdì ha confermato i divieti di circolazione in Area B per moto e ciclomotori a partire dal primo ottobre. Banditi dal territorio comunale i benzina a due tempi Euro 2 e Euro 3, gasolio Euro 2 e Euro 3 e benzina a 4 tempi Euro 0, 1, 2, mentre per le due ruote a gasolio e a due tempi Euro 0 e Euro 1 sono già in vigore. Dal primo ottobre 2028 i divieti saranno estesi alle moto a benzina Euro 3 e da ottobre 2030 agli Euro 4 due tempi a miscela, quattro tempi a benzina e a gasolio ed Euro 5 a gasolio.

Sulla base dei dati Aci e dei passaggi sotto le telecamere di Area B, si stima che il parco veicoli potenzialmente interessato si aggiri intorno ai 90.530 mezzi, riguarderà 67.900 moto nel 2028 e 1.520 nel 2030.

Quello che viene da chiedersi, però, è il livello di efficacia di un provvedimento del genere, a fronte del livello di emissioni inquinanti che questi mezzi producono, ovvero molto pochi.

Secondo l'inventario regionale delle emissioni Inemar di Arpa Lombardia, i cui dati sono aggiornati al 2021, l'impatto di moto e ciclomotori Euro0-2 è pari al 7,5% delle emissioni totali di composti organici inquinanti, del 2,6% di quelle di Pm10 ovvero le polveri sottili e dello 0,5% di ossidi di azoto (Nox). Poco, a livello assoluto.

Che le moto inquinino poco, se non pochissimo, lo si può anche facilmente dedurre dal fatto che hanno una massa nettamente inferiore alle auto, sono più leggere, consumano meno, hanno tempi di percorrenza inferiore a parità di tragitto. «Da sempre però - spiega Marco Gentili, giornalista di Dueruote.it (Editoriale Domus) la lagislazione europea ha inseguito le moto, con cui è severissima: non appena vengono definite le classi inquinanti Euro per le auto, ci si preoccupa di trovare quelle per le due ruote, senza considerare però che moto e motocicli non raggiungono la soglia del 2% di emissioni, non risultano cioè un fattore inquinante. Non solo, dalla classe Euro 3 in su si può dire che praticamente non inquinino, nonostante si tratti della metà del parco circolante. Forse non tutti sanno che - continua Gentili - è praticamente imposssibile che vengano progettate moto Euro 6 perchè sono a un livello di emissioni bassissimo, diciamo il minimo possibile per un motore endotermico. La moto di per sè nasce per essere un mezzo poco inquinante». Tradotto: una moto Euro 3 inquina 6,5 volte in meno di una Euro 1 e quasi 3 in meno di una Euro 2.

Ecco quindi che la natura ideologica del provvedimento diventerà lampante dal 1 ottobre 2028, quando saranno messi al bando anche gli Euro 3 a 4 tempi, che corrispondono al 70% del parco circolante a due ruote in città e che appunto hanno un livello di emissioni bassissimo.

«È evidente che la delibera comunale - conclude Gentili - rientri nella crociata contro i motori endotermici dell'amministrazione a prescindere dal valore inquinante del mezzi. Le moto inquinano perchè il Comune lo stabilisce, non perchè lo dicano i dati».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica