Oltre 500 euro per un volo dalla Sicilia a Milano: ora interviene il governo

Il caro-prezzi dei voli da Palermo e Catania per Milano o Roma arriva in Senato. Proposto un emendamento alla manovra che prevede un fondo da 100 milioni da destinare alla Sicilia

Oltre 500 euro per un volo dalla Sicilia a Milano:  ora interviene il governo

Oltre 500 euro per un volo da Catania a Milano. Poco meno per volare da Palermo al capoluogo lombardo. Senza parlare dei collegamenti con la Capitale che si aggirano sui 300 euro. Il caro-biglietti si ripresenta puntuale come ogni anno tra novembre e dicembre. Sono tantissimi gli studenti e i lavoratori che vivono fuori dalla Sicilia e che vorrebbero trascorrre le loro vacanze nell'Isola. Così come sono tanti i genitori che vorrebbero trascorrere le vacanze natalizie in compagnia dei loro figli costretti ad emigrare oltre lo Stretto per studiare o lavorare.

Ma il costo dei biglietti dei voli è davvero oltre l'inimmaginabile. Qualche giorno fa costava meno un volo da Roma a Tokyo che da Palermo a Milano. Un'assurdità che è arrivata anche sui tavoli dei politici siciliani. "Chi vive in Sicilia non può continuare a subire questi disagi. Per le esigenze dei cittadini e risolvere il problema del caro biglietti aerei, il gruppo consiliare del M5S di Catania ha presentato un ordine del giorno - dice il primo firmatario Emanuele Nasca - che impegna il sindaco di Catania Salvo Pogliese e l'amministrazione comunale ad interagire con gli uffici ministeriali e assessoriali regionali di competenza al fine di far applicare anche per l'aeroporto di Catania Vincenzo Bellini-Fontanarossa la continuità territoriale con le maggiori città italiane".

La mancanza di alternative valide ai trasporti aerei costringe migliaia di siciliani a pagare cifre da capogiro per un volo per ricongiungersi ai propri cari o per cercare lavoro. "La situazione non è più tollerabile - dice Nasca - il sindaco Pogliese intervenga e cerchi, tramite la Regione o il Ministero, di fare dichiarare per l'aeroporto di Catania la continuità territoriale". La continuità territoriale è uno strumento legislativo europeo che ha l'obiettivo di garantire i servizi di trasporto ai cittadini che abitano in regioni disagiate. Ad oggi solo la Sardegna si avvale di questo istituto, mentre la Sicilia gode di agevolazioni solo per il collegamento con le isole minori. Ieri a Roma Forza Italia ha presentato un emendamento alla manovra che prevede un fondo di 100 milioni di euro l'anno destinati a combattere il "caro-prezzi" dei biglietti aerei da e per la Sicilia.

Si tratta di una delle modifiche alla legge di bilancio volute dal gruppo azzurro con l'obiettivo di far ottenere ai siciliani tariffe "sostenibili" per i voli, in virtù del riconoscimento dello status di insularità. "I prezzi sono elevatissimi specialmente da Palermo e Catania verso il Continente, a volte superano i 500 euro a tratta - ha denunciato il senatore Renato Schifani in una conferenza stampa a Palazzo Madama - Una cosa inaccettabile dovuta a un fatto oggettivo e a uno speculativo: la compagnia Vueling ha sospeso i collegamenti per la Sicilia (ce n'erano due al giorno per Palermo e altrettanti per Catania) così i passeggeri si sono spostati su Ryanair e Alitalia, che sfruttano l'assenza del terzo vettore per vessare i cittadini con prezzi insostenibili".

E per far comprendere i disagi che vivono ogni giorno i siciliani, la deputata Stefania Prestigiacomo ha mostrato gli screenshot dei prezzi proposti sul sito di Alitalia di recente: "Stamattina (ieri per chi legge, ndr) il prezzo per un volo Catania-Roma varia da 326 a 530 euro. In genere i prezzi sono tra 350 e 550 euro a tratta e a dicembre immagino saliranno ancora", ha detto. Per la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini, "è un prezzo pornografico". Da qui la proposta degli azzurri che punta a stanziare un fondo che, come ha spiegato Schifani, sia "girato" alla Regione siciliana che deve fare proposte operative al ministero dei Trasporti che siano trasmesse alla Commissione europea per individuare rotte e tipologie di sconti da applicare. "Porteremo avanti la nostra battaglia sfidando il governo sui fatti: molte famiglie rischiano di non poter tornare a casa per festeggiare le feste natalizie. L’esecutivo dica chiaramente se vuole sostenerli oppure no. La Sicilia non può pagare ancor più di quanto già non faccia le gravissime carenze infrastrutturali", ha concluso Schifani.

La vicenda è "esplosa" qualche giorno fa. E proprio il governo regionale aveva incalzato quello nazionale su questo tema.

I renziani di Italia Viva hanno annunciato un emendamento in finanziaria sul caro-voli, mentre il viceministro Giancarlo Cancelleri ha proposto un sistema di riduzione automatico delle tariffe da applicare ai voli operati da tutte le compagnie aeree da e per la Sicilia, riservato almeno inizialmente a tre categorie di residenti: "studenti universitari fuori sede, cittadini con sede lavorativa all'esterno del territorio regionale e soggetti con disabilità grave".

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