
Lutto nel cinema italiano: è morto ieri, 4 giugno, Enzo Staiola, l’indimenticabile Bruno di “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica. L’attore si è spento nella sua Roma all’età di 85 anni, come confermato dal sito Cinematografo. Nella Capitale è nato e ha vissuto per tutta la vita, nel quartiere popolare Garbatella, dove la sua incredibile avventura è iniziata. Fu lì, infatti, che De Sica lo notò nel 1948. Il maestro era alla ricerca di volti autentici per il suo settimo film, tratto dall'omonimo romanzo del 1946 di Luigi Bartolini, e lo notò subito.
Staiola non sapeva recitare e non aveva mai avuto esperienze su un set cinematografico, ma De Sica era rimasto folgorato. Nei suoi occhi, infatti, aveva visto malinconia, dignità e fame. Staiola venne scelto per interpretare il bambino Bruno Ricci, figlio del disoccupato Antonio Ricci, interpretato da Lamberto Maggiorani. Il resto è storia: “Ladri di biciclette” vinse l’Oscar come miglior film straniero e numerosi altri premi (il Bafta, il Golden Globe, cinque Nastri d'argento), consacrato come uno dei massimi capolavori del neorealismo. Non a caso ancora oggi è considerato un punto di riferimento del cinema italiano in tutto il mondo.
Dopo “Ladri di biciclette”, Staiola recitò in “Marechiaro” di Giorgio Ferroni e poi in “Vulcano” di William Dieterle. Lavorò come interprete in numerose altre pellicole negli anni Cinquanta, per poi dedicarsi ad altro.
Due eccezioni: nel 1961 partecipò a “Spade senza bandiera” di Carlo Veo, mentre nel 1977 prese parte a “La ragazza dal pigiama giallo” di Flavio Mogherini. Successivamente è stato per lungo tempo impiegato del catasto di Roma, ma sempre ricordato come uno dei più amati attori bambini della storia cinematografica.