"Fin dalle prossime elezioni regionali il Pd deve cambiare pelle e volto. Anche il nome". Stavolta a farsi portavoce del desiderio di "cambiamento" dentro il partito è Elisabetta Gualmini, vice presidente del consiglio regionale dell'Emilia Romagna.
"Penso a un passaggio di rottura che sia paragonabile a quello di una nuova Bolognina. Ad un passaggio di discontinuità simile a quello della svolta di Achille Occhetto", spiega, in un'intervista a La Verità, la Gualmini che non rinnega il suo passato ma invita a guardare avanti. "Sono stata renziana, - dice - e lo ripeto, perché non amo i trasformismi, ma credo che ora si debba prendere atto che il Pd non è stato quello che immaginavamo". C'è un malcontento profondo nella nostra base. C'è rabbia, incomprensione, delusione e scontento. Questa volta per salvarsi dal declino, non può bastare un semplice lifting", sottolinea la vice presidente del consiglio regionale dell'Emilia Romagna. 608px;">Sul mancato accordo con i Cinquestelle, dice: "Quella chiusura per me è stato un errore gravissimo. Abbiamo consegnato il Paese al connubio M5s-Lega, con i risultati che sono davanti agli occhi di tutti".
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