Ingroia indagato ormai parla come tutti i suoi ex imputati

La patetica autodifesa dell'ex pm

L'ex pm Antonio Ingroia
L'ex pm Antonio Ingroia

«In questi anni abbiamo assistito a comportamenti sleali, con affermazioni gravi dette fuori da quest'aula...». Così parlava l'allora pm Antonio Ingroia di uno dei suoi imputati preferiti, il senatore Marcello Dell'Utri. Era il 2004. Ma di affermazioni dell'Ingroia pm contro gli imputati eccellenti che protestavano per le sue inchieste gridando al complotto ce ne sono moltissime. Guardate questa, 1996, processo Contrada: «Prospettare complotti ai danni dell'imputato Contrada attribuiti a chicchessia è infondato, un tentativo di sollevare polveroni».

Ecco perché oggi fa sorridere l'Ingroia indagato per peculato che strepita e si agita proprio come facevano, contro di lui, i suoi vecchi imputati. Un Ingroia che grida al complotto ordito per infangare la sua creatura, il processo sulla trattativa Stato-mafia quasi a sentenza (ispiratore, come ha scritto su Facebook, il presidente emerito Giorgio Napolitano). Dopo il post sui social e un video su Youtube, l'avvocato Ingroia indagato e coi soldi sequestrati per ordine dei pm ha convocato pure una conferenza stampa. «Questo non è un caso come gli altri, ma un caso in cui si sta realizzando una indecente lapidazione mediatica», ha denunciato, lamentandosi delle notizie arrivate prima alla stampa che a lui.

E contro gli ex colleghi pm: «Esprimo tutta la mia indignazione per un trattamento, da parte della Procura di Palermo, che non è pari a quello riservato agli altri». Un'autodifesa appassionata, come un tempo quella dei suoi imputati. Ah, la legge del contrappasso...

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