Alle 21.14 di giovedì, molte ore dopo l'attentato sulla rambla di Barcellona, ho scritto un tweet sarcastico sulla Boldrini: «La Boldrini attesa sulla rambla». Sull'onda dell'emozione per l'ennesimo, schifoso attentato, non volevo certo augurarle di finire vittima dell'attentato ma sarcasticamente me la immaginavo già in prima fila nella solita parata buonista a difendere gli immigrati che lei definisce «risorse», non importa di quale generazione siano.
Apriti cielo. A fronte di un tweet civile, ho ricevuto commenti che la stessa presidente Boldrini definirebbe da denuncia: minacce di morte, di violenza sessuale e via dicendo. Una violenza inaudita e cieca.
Con la maggioranza ho ceduto dopo l'ennesimo insulto e ne sono uscito sconfitto dall'odio. Ma davvero la Boldrini crede di avere sostenitori leali in chi mi augura la morte per un tweet? Ma davvero ci accontentiamo di reagire accusando sulla base di nulla?
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