«Occhio allallergia», è la campagna educazionale al via, a partire da questo mese, negli studi degli oculisti e sul web, con lobiettivo di sensibilizzare la popolazione sui sintomi oculari delle malattie allergiche, in primo luogo della rinite allergica, prendendo avvio da alcuni dati di fatto. «La congiuntivite è tra i sintomi principali della rinite allergica, eppure normalmente i soggetti che ne soffrono non riportano al proprio medico il problema dellocchio rosso - sottolinea il professor Giorgio Walter Canonica, direttore della Clinica di malattie dellapparato respiratorio e Allergologia dellUniversità di Genova -. Nonostante circa il 95% dei pazienti con rinite allergica abbia anche un interessamento oculare, la congiuntivite è abbondantemente sottovalutata nel self reporting dei pazienti».
Linteressamento della congiuntiva è particolarmente frequente soprattutto nei pazienti che presentano una polisensibilizzazione, che sono cioè sensibili sia agli allergeni perenni come gli acari, sia agli allergeni stagionali, vale a dire i pollini. Ecco perché a promuovere liniziativa è lAssociazione italiana di aerobiologia (Aia), uno dei cui meriti principali è quello deffettuare il monitoraggio delle particelle presenti nellaria (pollini, spore fungine) in collaborazione con Levoreact Oftalmico. Non è solo lelevata frequenza del disturbo a giustificare la scelta di promuovere la campagna: i sintomi oculari infatti sono tra quelli che più incidono negativamente sulla qualità di vita. «Uno studio osservazionale che abbiamo effettuato in quattro nazioni europee, tra cui lItalia, ha permesso di dimostrare che la presenza di sintomi oculari non solo riduce la qualità di vita, ma diminuisce la produttività lavorativa e aumenta lutilizzo di risorse», aggiunge Canonica. I sintomi della congiuntivite allergica, in particolare il prurito oculare, la lacrimazione e larrossamento possono essere estremamente disturbanti per il paziente che cerca quindi un rapido sollievo. «Abbiamo diversi farmaci a disposizione per poter fronteggiare questi segni e sintomi - spiega il professor Stefano Bonini, docente di Oftalmologia e di malattie dellapparato visivo della Facoltà di medicina e chirurgia e direttore della Scuola di specializzazione in Oftalmologia del Campus Biomedico di Roma -. Molti di questi però, pur essendo efficaci, hanno effetti collaterali. È per esempio il caso degli steroidi il cui impiego a lungo termine può determinare un aumento della pressione oculare. Lo scopo è quello di cercare di utilizzare colliri che, senza alcun rischio, riducano la sensazione di prurito. A tale proposito sono disponibili preparati antistaminici, come la levocabastina, sicuri ed efficaci, e che possono essere impiegati liberamente con ottimi risultati». Spesso il paziente con locchio rosso cerca una prima risposta ai suoi disturbi in farmacia. E quello di suggerire il preparato di automedicazione più adatto non è lunico compito del farmacista che può anche indicare al paziente quando rivolgersi allo specialista per un approfondimento diagnostico. Tra gli obiettivi della campagna di sensibilizzazione sul tema dei sintomi oculari dellallergia vi è infatti anche quello di aiutare il paziente a capire quando andare dal medico.
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