Non una sanatoria ma un modo per riconoscere diritti ai più fragili, dicono dal Campidoglio. Ma la proposta di concedere la residenza in case e palazzi occupati ad abusivi e richiedenti asilo che vivono in condizioni di vulnerabilità è destinata (ovviamente) a far discutere. La mozione, che la giunta Gualtieri conta di approvare martedì prossimo, è stata presentata all’inizio della settimana, negli stessi giorni in cui le pagine di cronaca dei quotidiani parlano delle scorribande dei cinghiali nei quartieri bene della Capitale. Insomma, da questo punto di vista, nulla sembra essere cambiato dall’era Raggi. E tanto basta all’opposizione per insorgere.
"È l’ennesimo regalo agli occupanti, una violazione della legge che non avrà altro effetto che quello di incrementare l’illegalità", protesta il leghista Fabrizio Santori. Per il primo firmatario della proposta, il Dem Yuri Trombetti, presidente della commissione Patrimonio e Politiche abitative di Roma Capitale, invece, si tratta di un provvedimento "concreto" per tutelare la famiglie in difficoltà e non di un atto "ideologico". "Quello che noi chiediamo – spiega al Giornale.it - è una deroga alla legge Renzi-Lupi del 2014, che all’articolo 5 nega agli occupanti abusivi la possibilità di chiedere la residenza e l’allacciamento ai pubblici servizi per l’immobile oggetto dell’occupazione". L’eccezione per i sindaci è prevista dal decreto legge del 2017 sulle "occupazioni arbitrarie di immobili" e riguarda i nuclei familiari con "minorenni o persone meritevoli di tutela".
La giunta di centrosinistra ha deciso di includere in questa categoria minori, anziani, invalidi, fragili e richiedenti asilo e protezione internazionale. "La residenza non è solo un diritto ma anche un dovere – ricorda Trombetti -, non dà nessun potere sulla casa ma permette alle famiglie più disagiate di poter accedere ai servizi scolastici, al calcolo dell’Isee e ai servizi sanitari". Insomma, sottolineano dal Campidoglio, non ci sarà nessun condono: "Gli sgomberi possono essere fatti anche se l’occupante ha la residenza, e, per contro, le sanatorie previste dalle leggi regionali non richiedono questo requisito". Il modello a cui si ispira la giunta capitolina è quello palermitano. Fu il sindaco Leoluca Orlando, nel 2020, il primo a derogare dalla legge del 2014 concedendo la residenza agli abusivi. "Così li mappiamo, - insiste Trombetti – se da una parte gli garantiamo una serie di servizi, dall’altra abbiamo uno strumento in più per garantire la sicurezza, anche con riferimento al rischio terrorismo".
Per la destra, però, garantire a chi occupa abusivamente la possibilità di attivare utenze e accedere a bonus e servizi è una "follia illogica". "Si tratta dell'ennesimo tentativo di ottenere sempre qualcosa di più per chi non ha diritto a scapito di chi attende il suo turno nella graduatorie, ma è colpevole di essere onesto e mai andrebbe a occupare alloggi e immobili al suono, e spesso al soldo, del piffero magico della sinistra estrema", protesta il consigliere capitolino Fabrizio Santori. "Il ragionamento della sinistra – accusa l'esponente della Lega – cancella dal vocabolario della politica e della convivenza civile e sociale almeno due parole chiave: doveri e rispetto".
Intanto, nella giornata di martedì il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative, Tobia Zevi, hanno incontrato i movimenti per la casa e i sindacati degli inquilini. Al centro della riunione non solo il "problema" della mancata concessione della residenza agli occupanti, ma anche l’impegno per aumentare il numero di case popolari e proseguire con gli sgomberi programmati su modello di quello di via del Caravaggio. E cioè garantendo agli abusivi soluzioni abitative alternative, per la maggior parte all’interno di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Per questo il comune è pronto a mettere in campo 120 milioni di euro, che si andranno a sommare ai 100 già stanziati per acquisire nuovi immobili.
La mozione per la cittadinanza agli stranieri
E tra le priorità della giunta Gualtieri c’è anche quella dello ius soli. Un’altra mozione approvata all’inizio di questa settimana ha istituito per il 17 marzo una giornata per celebrare i giovani stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana. Con il provvedimento, inoltre, il Campidoglio ha deciso di promuovere tra gli immigrati la diffusione di informazioni per l’ottenimento della cittadinanza e di chiedere al Parlamento di promulgare una legge per garantire questo diritto ai figli di genitori non italiani "attraverso procedure più eque, inclusive e rapide di quelle attuali".
"Anche la Capitale dovrà potenziare i procedimenti in atto per l'acquisizione della cittadinanza dei neo diciottenni figli di genitori non italiani e da parte degli stranieri presenti sul territorio", ha sottolineato in una nota la
presidente dell'Assemblea Capitolina, Svetlana Celli. "Roma - ha ricordato - è una città inclusiva, accogliente e pronta a promuovere ogni azione per realizzare la piena integrazione e garantire i diritti di tutti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.