Sospeso fra alta moda e hi-tech il nuovo tessuto è «mescolanza»

Sospeso fra alta moda e hi-tech il nuovo tessuto è «mescolanza»

«È una donna in cui serpeggia l'inquietudine» dice Frida Giannini della romantica eroina dark che emerge con sorprendente modernità nella collezione Gucci del prossimo inverno in passerella ieri a Milano. Alberta Ferretti definisce la sua divina creatura «intrigante e piena di mistero». Angelo Marani, invece, parla dei romanzi erotici francesi di fine 800, del marchese de Sade e dei sensuali fiori fotografati da Mapplethorpe che si trasformano in seducenti sculture di pelle nera.
Insomma, gli stilisti pensano al lato noir dell'anima femminile per costruire una moda che è modo di essere e pensare. La sfilata Gucci comincia con una lunga gonna di velluto nero sotto alla magnifica giacca a mantellina dal taglio sportivo e si conclude con una serie di seducenti abiti da sera in tulle nero doppiato, arricciato e quindi ricamato a mano con grandi e preziosi ramage floreali di luccicante cristallo verde bottiglia oppure bordeaux. In mezzo c'è una svolazzante mantella nera degna di Jane Eyre. A questo ricco universo semantico bisogna aggiungere un certo non so che di dandy e soprattutto il formidabile gusto per i dettagli che l'intelligente ragazza alla guida della griffe con le due G sa distillare con infinita sapienza. Basterebbero gli stivali da equitazione in coccodrillo, le divine borse battezzate Stilrup (sperone in inglese) e il taglio a postigliona delle incredibili pellicce tricottate per far capire che la donna Gucci pesca dal guardaroba del suo cavaliere ma non rinuncia mai a quel moderno mix di romanticismo e femminilità che alberga in Frida come nell'Inghilterra della pittura preraffaellita.
Alberta Ferretti trasporta invece la sua donna in un immaginario film che mescola senza problemi Intrigo internazionale e Brian De Palma alla più alta sartorialità. Anche qui i colori sono cupi e misteriosi (indimenticabile il blu cobalto del cappottino di visone dalle maniche corte), ma non manca il tutto bianco di un sublime tailleur pantaloni e la preziosa tonalità porpora dell'abito da sera con il bustier letteralmente scolpito addosso. In buona sostanza questa donna si veste di forza, leggerezza e mistero nel più sensuale mix che si possa immaginare tra maschile e femminile. Marani utilizza materiali diversi in una magica armonia di forme e proporzioni: il cavallino stampato a leopardo in una giacca a cappa dalle maniche corte, il pizzo macramè di lana nera degli abitini aderenti, le paillettes trasparenti sulla stampa fiorata del cashmere di un cappotto, la pelle nera e il panno color ottanio delle bellissime redingote. Il tutto con i fiori di pelle usati al posto delle spille perché sia chiaro che l'erotismo c'è ma è solo un'allusione, la seduzione vera comincia nell'anima. Esemplare la deliziosa collezione di Alessandro Dell'Acqua per la sua griffe N.21. «Sono partito dall'idea della Regina Elisabetta nel tempo libero, in giardino» spiega poco prima di far sfilare i suoi divini abiti a tablier in pizzo di lana verdina, le belle gonne a pieghe spaccate decorate da una profusione di pietre verdi.
Da John Richmond è di scena l'Inghilterra vittoriana nei volumi delle piccole giacche su ampie gonne a crinolina, con l'inconfondibile gusto rock del designer. Il risultato sarebbe perfetto se dopo gli stupendi cappottini a crinolina bianchi oppure neri, non arrivassero tubini e tailleur molto anni Ottanta che non han nulla a che vedere con il resto.

Per mescolare le decadi con sapienza e gusto impeccabile ci vuole Brunello Cucinelli che mette le frange degli anni Venti, i bomber da aviatore degli anni Quaranta, i pantaloni a sigaretta dei favolosi Sixties e gli anfibi di trent'anni fa nell'unica prospettiva possibile: l'educazione sussurrata dei colori e le materie prime più belle del mondo a cominciare dalla geniale idea della pelliccia in vello di cashmere.

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