Quale partita migliore se non quella europea per festeggiare i primi 50 giorni con la Roma? Non solo, Daniele De Rossi sfida il Brighton dell'amico De Zerbi in un Olimpico che registrerà il 50° sold out dell'era Friedkin (ore 18.45, Sky e Dazn). «Un bilancio di questo primo periodo? Mi aspettavo 3 punti in più in campionato, la vittoria con l'Inter (ride, ndr) - così DDR -. Sono soddisfatto ma consapevole che non abbiamo fatto nulla, ci mancano ancora due mesi di fuoco. Nessuno conosce meglio di me questa città che potrebbe cambiare le cose in un nano secondo. Il rapporto con i giocatori c'era già, ma crearlo da allenatore non è così automatico. Loro stanno dando la dimostrazione di credere in quello che dico e di trovarcisi bene». E Mancini, uno dei leader già con Mou, spiega ciò che ha portato De Rossi: «Sicuramente freschezza e idee nuove. E poi la serenità che ci poteva mancare, non perché Mourinho non ce la desse, ma perché non riuscivamo a ottenere i risultati. Inizialmente il mister ha lavorato sulla testa di tutti noi mettendola a posto, poi ci ha trasmesso le sue idee e da lì siamo partiti».
Il Brighton non ha l'esperienza di altre squadre inglesi in Europa ma «va rispettato, anche se noi siamo la Roma», sottolinea De Rossi. Che parla di De Zerbi: «Roberto ha dato un marchio alla squadra, abbiamo idee simili. Ho una grande amicizia con lui, fin da quando ero un calciatore, dopo la gara chiacchieravamo e gli esprimevo l'ammirazione del calcio che proponeva. Mi aspetto una gara difficile».
Obiettivo passaggio del turno con il ranking dell'Italia che potrebbe regalare alla Roma la prossima Champions anche con il 5° posto attuale: «È come la storiella "Se vi comportate bene vi facciamo questo regalo". Noi intanto possiamo solo vincere le partite».
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